Maratonina di Cremona (Cremona)
Ci credevo prima di iniziare. Ci ho creduto mentre correvo. Ma adesso che tutto è finito mi sembra impossibile. 1h 28' 49" è un tempo che va oltre ogni più rosea aspettativa. Ero sicurissimo, dopo le ultime uscite e visti i risultati di Monza, che avrei fatto il mio personale. Speravo anche di scendere sotto l'ora e mezza. Ma credevo solo di qualche secondo. Ed invece è uscita la gara che non ti aspetti. Eravamo in tre: io, mio Zio e Marco e tutti e tre portiamo a casa un nuovo tempo da battere. E vedere mio Zio commosso all'arrivo e abbracciarlo dopo un risultato insperato e neanche cercato è stata forse l'emozione più grossa di tutte. Devo ringraziare soprattutto loro, perchè se non mi avessero convinto ad andare insieme a Cremona (corsa che non avevo minimamente preso in considerazione in questo periodo) ora non sarei qui a scrivere queste righe.
Partiamo ancora col buio. Il pick-up di Zio Sergio sfreccia lungo la campagna cremonese sotto la pioggia. Il termometro fermo a 10° non accenna a salire nemmeno quando la prima luce fa capolino. In giro non c'è anima viva. Anche Cremona è deserta in pieno centro. Il bello è potersi godere monumenti, duomo e torrazzo ancora da freschi prima di partire e senza tanta gente in giro. La corsa è anche questo. La pioggia non accenna a diminuire, anzi. Ritiriamo pettorale e ci cambiamo al coperto per poi uscire a scaldarci. Ci sono quasi duemilacinquecento runners più accompagnatori sparsi per le vie del centro, eppure sembra tutto tranquillo. Infilato il mio sacco della spazzatura antipioggia, dopo una manciata di minuti di riscaldamento siamo già in griglia di partenza. Qualche decina di metri davanti a me vedo il palloncino del pace-maker dell'1h 30', cosa rara da vedere sulle mezze. Sarebbe l'ideale correre con loro e non dovermi preoccupare di mantenere autonomamente l'andatura. Allo sparo li perdo subito di vista e mentre la pioggia imperterrita ci bagna dall'alto cerco di non rimanere imbottigliato nel caos della partenza. Le gambe girano subito bene. Già al primo chilometro quando la strada si apre uscendo dal centro incontro Luisa insieme al gruppo di Linus e qualche fan che li circonda. La saluto con un veloce cenno e poi torno a concentrarmi sulla corsa. Recupero un po' di secondi preziosi persi nella calca iniziale superando il secondo chilometro in 4' netti, un po' troppo per arrivare sano alla fine della corsa. Rallento assestandomi su un buon 4' 10". In realtà rispetto alla media di 4' 17" per l'ora e mezza sui 21,097 Km sono ancora troppo veloce, ma sento che le gambe girano a meraviglia. Poco prima del quarto intermedio raggiungo Tiziano, mio compagno della Martesana Corse, e ci scambiamo qualche parola. E' lui a indicarmi qualche decina di metri più avanti il pace-maker che avevo perso ad inizio gara. Con il gruppone che li insegue poco prima di entrare lungo le campagne cremonesi riesco ad agganciarlo. Le gambe girano bene. La testa è sgombra dai pensieri. L'acqua continua a cadere imperterrita ma non mi da minimamente fastidio. Una volta accodato cerco di capire il ritmo che stanno tenendo per arrivare nell'ora e mezza prestabilita. Passiamo i successivi intermedi sui 4' 16". Mi accorgo di fare un po' fatica, più mentale che fisica, a rimanere inglobato al gruppo (saremo almeno una trentina) dove non riesco a sentirmi libero nel passo, così provo a spostarmi, aumentando leggermente, nelle prime posizioni. Al passaggio del 10 Km siamo in perfetta sincronizzazione con la proiezione finale: 41' 55". Al primo cavalcavia pago lo strappo in salita. Sento che le gambe si rammolliscono e che il cambio di passo tra salita e discesa non mi ha fatto bene. Rallento quanto basta per recuperare e poi mi riporto in posizione. Preferisco sempre stare all'esterno dei gruppi, dove ho più libertà di movimento. Certo mi gioco la copertura dal possibile vento e del taglio dell'aria, ma so di non dovermi preoccupare troppo di dove metto i piedi. Le pozzanghere incontrate lungo la strada hanno ormai bagnato anche i piedi e anche i vestiti inzuppati d'acqua cominciano a pesare. Sono almeno due chili in più da portarsi dietro. Ascoltando qualche scambio di battute sul percorso scopro che nei tre ultimi chilometri finali ci sarà un po' di falso piano, con un piccolo strappetto appena prima dell'arrivo. Buono a sapersi, dato che il percorso di Cremona è per me totalmente sconosciuto. Non avere riferimenti un po' penalizza, perchè non sai mai quello che ti aspetta e soprattutto come gestire quello che manca. Mentre mi avvicino al 15 Km cerco di capire il mio stato fisico. Fino ad ora attorno ai diciassettesimo ho sempre avuto qualche piccola-crisi. Con mia sorpresa le gambe girano più che bene e le assecondo nel ritmo che riescono a tenere. Nel giro di qualche centinaio di metri mentre rientriamo in città, mi accorgo di aver allungato sul gruppetto con i pace-maker. Forse una risposta psicologica alla paura di diminuire il ritmo e rimanere indietro. Non so. Lascio che siano le gambe e la speranza di riuscire nella mia personale impresa a fare la gara. Infilo un'impressionante serie di 4' 10". Al cartello del 19 Km mentre ci avviciniamo al centro so che ormai è fatta. Il cronometro dice 1h 20' e qualche manciata di secondi. La tentazione è quella di aumentare, ma non vorrei giocarmi tutto prima dell'arrivo. So che ho un bel margine per rimanere sotto l'ora e mezza, ma dopo un rapido calcolo capisco che posso provare a fermare il cronometro anche a 28'. Sorrido a tutti i fotografi che incontriamo lungo le ultime vie. La salita si fa sentire ma le gambe rispondono bene. Sorpasso un buon numero di corridori che mi precedono, qualcuno veramente al limite delle forze. Alla vista dell'ultimo chilometro so che è veramente finita. Sorrido, guardando il pubblico che comincia ad essere numeroso in vista del traguardo. Lo strappo finale sui ciotoli verso piazza del Duomo, il torrazzo e il tappeto rosso mi sembra una passerella. Sorrido perchè non riesco a fare altro fino a quando non mi fermo qualche metro dopo il traguardo con la pioggia che ancora mi bagna. Ancora non ci credo anche guardando il cronometro. Fa freddo ma non lo sento. Sono stanco ma non lo sento. Sono in mezzo a migliaia di persone ma non le sento. Siamo soli... io e il mio nuovo personale.
Pettorale: 1679
Posizione: 370 (su circa 2300 partecipanti)
Tempo "di gara" finale: 1h 29' 24"
Media finale: 4' 14"