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Ho voglia di correre

Ho voglia di correre. Semplice. Sono ormai quaranta giorni che non lo faccio. Tanti. Troppi. Ma non mi interessa della forma, dei tempi, delle gare. Non mi interessano gli allenamenti. Ho voglia di sentire l'aria fredda dell'inverno appena uscito di casa, correre i primi chilometri teso e con le gambe rigide. Ho voglia di stare da solo lungo il Naviglio, sentire l'odore dell'umido della campagna, ascoltare il ritmo dei piedi che battono sull'asfalto. Ho voglia di guardare il gps, i chilometri aumentare. Sentire la fatica della ripetuta col fiato corto e le gambe che non ce la fanno più ha reggere il ritmo. Ho voglia di arrivare a casa stanco e sorridente, appoggiarmi al palo della luce e riprendere fiato. Ho voglia di alzare la gamba per lo stretching e pensare, sorridendo, anche oggi è andata.

E invece no. Sono ancora qui sul divano sdraiato a scrivere, ma non di quello che è successo in allenamento. La gamba ormai è a posto. Per lo meno non ha più dato fastidio. Ma la schiena no. Quello che pensavo fosse un semplice colpo della strega si è rivelato qualcosa di un po' diverso. Non dico grave, ma i tempi di recuperano si stanno allungando inevitabilmente. Oggi sono stato da William, il mio fisioterapista. Un po' di massaggi, un po' di tecar. Ma non è bastato. Probabilmente la botta all'anca che ho preso cadendo con lo snowboard è stata un po' troppo forte. Qualche muscolo si è già ripreso, le fitte lombari sono scomparse, ma il muscolo quadrato dei lombi sembra non volermi dar pace. E anche la schiena lo segue. Dovrò vedere anche un osteopata per rimetterla in forma. Sperando non ci sia nulla di rotto, ma non dovrebbe essere. Per cui non mi resta che pazientare ancora un po'. In questi giorni ho ripensato alle ultime corse e mi sono accorto di una strana coincidenza. Lo scorso anno, nel 2012, avevo ricominciato a correre dopo la fibrosi accompagnando mio Zio alla Maratonina di Crema. Maratonina di Crema che quest'anno, nel 2013, è stata la mia ultima vera gara col pettorale. Coincidenze.