L’ultimo ostacolo
E’ quasi finita. O così almeno spero. Dopo le ultime visite e le ultime terapie sembra che il problema alla schiena stia rientrando. In realtà avrei potuto già provare a correre in questi giorni, ma avrò ancora una prova da superare la prossima settimana. Meglio aspettare e affrontare tutto con calma e pazienza, un passo alla volta. Per sprintare bisogna prima saltare l’ultimo ostacolo.
Nulla di preoccupante. O almeno così mi hanno prospettato. Una piccola operazione in laparoscopia, l’asportazione della cistifellea (o colecistectomia). Giusto per non farsi mancare nulla. Sono però almeno quattro le cose che mi fanno guardare positivamente al di là dell’ostacolo.
Primo i tempi brevi di recupero, che non dovrebbero prolungarsi a più di una settimana. Rimarrà come unica incognita la ripresa degli esercizi di rinforzo al core, che penso dovranno essere messi da parte per qualche settimana, fino a quando i muscoli addominali non si saranno ripresi del tutto, per evitare lo sviluppo di ernie addominali. Secondo, i giorni di riposo che, spero, permetteranno alla schiena di essere ancora più riposata e disinfiammata, alla mia ripresa. Conto di provare a riallacciare le scarpe da running il 5 novembre. Se sarà qualche giorno in più non sarà comunque un problema. Terzo, sempre unito al recupero dall’operazione, una dieta controllata che spero mi aiuterà a ritrovare il peso forma riperso per l’ennesima volta. A ieri, i chili sono tornati ad essere sessantanove purtroppo. E ultimo, anche se questa è più scaramanzia che altro, il fatto che anche a Valeria Straneo, insieme alla milza, era stata asportata la colecisti. Chissà mai che anche io possa rinascere dalle ceneri e volare come una fenice fino alle olimpiadi. Siete avvisati.
A parte gli scherzi, spero presto davvero di ritornare in strada, non solo per correre, ma anche per riprovare a fare bene. Riguardando le fotografie del mio personale sui 10 Km, ripostate e condivise proprio oggi su Instagram, mi è tornata la nostalgia di quelle giornate fatte di fatica e sudore per qualche secondo in meno. La voglia di provare a rimettersi in gioco, la stanchezza e lo sfinimento del dopo ripetute, la soddisfazione di riuscire a dominare il tempo. E quell’inimitabile adrenalina che fa scalpitare i piedi prima della partenza aspettando lo sparo.
Ho voglia di correre insieme ai miei Corro Ergo Sum Runners, da troppo tempo senza il loro capitano. Ho voglia di spronarli, di sfidarli, di rincorrerli, di aspettarli al traguardo per stringerci in un abbraccio fatto di sudore e sorrisi. Ho voglia di spingere quel passeggino da corsa più veloce che mai, per far provare l’ebbrezza del volo a Tommaso che sogna di guidare il suo aereo speciale. E ho voglia di voltarmi e incrociare lo sguardo di Chiara mentre l’accompagno al suo arrivo, magari di quella maratona che ancora aspettiamo di fare insieme. Ho voglia di ritornare dove mi sono perso un anno fa.
Ma voglio anche essere di esempio per chi, per un motivo o per un altro, si trova in una situazione simile alla mia. Dimostrare che tutto passa, che non ci sono scorciatoie o mezze misure. Che la calma, la costanza, la voglia, la determinazione che si mettono negli allenamenti quotidiani sono ancora più importanti nel momento del recupero. Anche per questo ho deciso che non proverò terapie magiche per allontanare gli spettri di una possibile nuova ricaduta. Però prima, un ultimo salto.