Discopatia
Finalmente iniziano ad arrivare i primi referti. Nulla di definitivo, ma almeno un modo per poter cercare una soluzione a tutti i problemi alla schiena che mi stanno tormentando negli ultimi mesi. Ora è il turno delle viste dagli specialisti e ad eventuali approfondimenti per iniziare le giuste terapie. Una cosa certa: più si va avanti più la fine si avvicina.
Vertebre lombari in asse e morfologicamente conservate. Lieve riduzione in altezza dello spazio vertebrale L4-L5 e L5-S1 per iniziale discopatia. Nessun cedimento strutturale.
Questo è quello che dice il referto della radiografia lombosacrale di qualche giorno fa. Ma cos’è la discopatia?
Cos’è la discopatia
Premetto che non sono un medico né tantomeno uno specialista. Una delle definizioni che ho trovato è una generica alterazione del disco intervertebrale, ossia uno schiacciamento di quella specie di cuscinetto interposto tra una vertebra e l'altra con lo scopo di facilitarne i movimenti ed ammortizzare gli urti. Una riduzione fisiologica che comunque si ha con l’età e che probabilmente è aumentata con la corsa. Nulla di preoccupante a quanto sembra, sempre che riesca a trovare un nuovo equilibrio per riprendere a correre.
La prossima settimana sarà il momento di incontrare l’ortopedico (che già qualche anno fa aveva risolto un piccolo problema a Chiara) per capire se approfondire le analisi con una risonanza magnetica e cosa fare nel frattempo. L’unica certezza è che dopo ogni corsa il problema si ripresenta, probabilmente perché l’infiammazione causata dall’evento scatenante ancora non è stata riassorbita. Scongiurando protrusioni e patologie ben più gravi spero di poter arrivare presto ad una risoluzione.
Mi penderò qualche giorno di riposo fino alla prossima settimana per arrivare nella miglior commissione possibile alla visita, ma poi sarà anche il momento di iniziare a rinforzare tutta la fascia addominale e lombare (oltre che a correre). Proposito che non dovrà più essere una tantum come è stato fino ad ora, ma dovrà diventare abitudine. Se continuerò a correre cinque giorni a settimana come nell’ultimo anno, i due giorni che fino ad oggi erano stati di esclusivo riposo, dovranno diventare giornate di rinforzo, dedicate a stretching, potenziamento, nuoto, bici, pilates... tutto quello che potrà servire per ritornare comunque al livello di prima. E perché no, magari andare ancora più lontano.