Quarantadue chilometri per ricominciare
Reset. Voltata pagina non resta che ricominciare. E per farlo ho deciso scaramanticamente di pensare in alto. Alla maratona. L'obiettivo finale. Metterlo a fuoco. Al momento solo pensare. E rivederla però da vicino con gli occhi, con le gambe e con l'aiuto della mountain-bike. Un'uscita tutt'altro che semplice per chi non è abituato a pedalare, ma con ben chiaro in mente dove voler arrivare.
Dopo una settimana di assoluto riposo è arrivato anche il momento di riprendere l'attività fisica, per cercare almeno di non ingrassare in queste settimane dove la corsa sarà solo d'attesa. Un po' di nuoto e un po' di bici per riabituare il corpo alla fatica ma cercando di non infastidire troppo i muscoli della gamba destra. Oggi è stato giorno di pedalata. Sono stato indeciso su qualsiasi cosa. Cosa indossare, quando uscire, quanti chilometri fare. Se nella corsa non ho nessuno di questi problemi, con due ruote sotto il sedere è tutto completamente diverso. Per i vestiario mi sono affidato a quello che ho trovato in armadio. Non sono solito andare in bicicletta nella stagione fredda per cui è quasi stato un terno al lotto. Ma la mite giornata di sole ha dato il suo aiuto, soprattutto nel periodo della pausa-pranzo. Completo da ciclismo della Wings for Life World Run (ne approfitto per ricordare l'appuntamento del 7 maggio 2017 sempre a Milano dove sarò ancora Direttore Sportivo), triplo strato e quarto (antivento) di riserva nella tasca posteriore. Cappellino multiuso di Boa Technology, casco e occhiali. Nike fuori-uso per correre ai piedi e guanti pesanti alle mani.
Inizialmente sarei voluto arrivare ad una cinquantina di chilometri. Ma strada facendo ho pensato tanto ai giorni scorsi, agli allenamenti passati, ai mesi a venire. E mi sono reso conto che non mi stavo allenamendo per una gara di triathlon o una granfondo, ma per riotrnare a correre. Per la maratona. Per provare ancora una volta a spostare il mio limite un po' più in là. E allora mi è sembrato giusto ricominciare proprio dove vorrei arrivare. Al ventunesimo chilometro ho girato le ruote e sono ritornato verso casa pensando quanto fosse già difficoltoso fare tutto pedalando. Non ci si rende conto di cosa voglia dire correre una maratona fino a quando non si è ancora dentro. Proprio ieri è stata Chiara a ricordarmelo alla fine del suo lungo. Venticinque chilometri, a cui ne avrebbe dovuti aggiungere ancora diciassette. Che sembrano un'enormità quando ancora non si è pronti, ma che diventano reali non appena ci si trova sulla linea di partenza. La mia è ancora lontana, ma ho voluto assaporarli da vicino. Per ricordarmi quanta fatica ci vuole per arrivarci. Intanto comincio a scaldarmi.