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XXII Tra le Risaie (Balzola)

Partiamo subito col dire che non è stata una corsa facile. Bella si. Ma non facile. Anche e soprattutto per il lavoro svolto in settimana. E poi doveva essere anche questo un allenamento. Per cui tutto quello che è venuto in più è solo guadagnato. E divertimento. Se poi consideriamo che il tempo finale è a solo un minuto da quello realizzato nel 2010 dalla signora (delle maratone) Valeria Straneo, direi che posso essere soddisfatto. Tra l'altro quando dicono corsa Tra le risaie non lo dicono a caso. Di asfalto ne abbiamo visto davvero poco, non più di due chilometri, uscendo prima ed entrando poi in paese. Per il resto un percorso che poteva fare concorrenza alle migliori tapasciate di campagna, con la differenza che, rispetto al solito, il nostro passaggio è stato completamente tra le risaie dell'alessandrino. Un bell'allenamento e una bella gara. Magari non un appuntamento per la massa. Ma una sfida che ci ha riportati un po' indietro nel tempo, mentre a Berlino si approntavano ad abbattere il muro del suono.

Si ringrazia Fausto Bio Correndo per la gentile concessione sull'utilizzo delle fotografie.

Partenza senza troppi spasmi. Un fischio e via. In realtà credevo ci sarebbe stata una buona concorrenza guardandomi intorno, ma dopo cento metri mi sono ritrovato in scia ai primi tre. Dietro quasi il vuoto. La piccola Balzola ancora dormiente. Un solo vigile a chiudere l'unico incrocio in centro paese. Mentre i primi (rispettivamente anni '81 '90 '97) hanno allungato a 3' 30" io sono stato raggiunto da un quarto troppo (per me) giovane ('91). Fresca e umida la mattinata, quasi perfetta per correre. Gli occhiali da sole mi si sono appannati da subito. L'asfalto è durato poco e anche la mia gara in compagnia. Dopo i primi due chilometri a 3' 42" ho deciso di rallentare rimanendo solo. I primi sempre a vista, con la macchina apripista in testa. Sterrato quasi piacevole inizialmente. O forse è stata la freschezza iniziale delle gambe a farlo sembrare. Prima un lungo ghiaione regolare, poi, dopo l'ultimo breve rettilineo di asfalto, un sentiero ordinato e piacevole tra i campi di risaie. Ma tranquillità durata ben e poco. Dal quinto chilometro in poi il terreno è diventato impervio, come nelle migliori tapasciate domenicali. Sentieri sconnessi, buche improvvise e profonde, sassi e ciottoli sparsi, continui slalom per trovare la traiettoria più corribile. E un piccolo strappo spacca ritmo all'ottavo. Fatica nelle gambe e fatica mentale. Se fino al primo terzo di percorso sono riuscito a mantenere la velocità sui 3' 50", poi è stato impossibile. E non solo per me a quanto pare, dato che anche davanti le posizioni e le distanze non sono variate poi molto. In realtà non ho avuto la netta sensazione di stanchezza come negli ultimi medi. Le gambe hanno continuato a macinare chilometri senza perdere in potenza. Solo il ritmo non è venuto di conseguenza, ma per altre cause.

Anche i sentieri non sono stati d'aiuto, tutti dritti e tutti uguali, senza riferimenti, dispersi tra le campagne e le risaie. Un bell'allenamento anche per la testa. Nelle uniche due curve a gomito ho controllato la posizione alle spalle con gli inseguitori sempre a distanza di sicurezza. Davanti intanto le linee si sono leggermente allungate. La maglia blu del più giovane (tra l'altro fuori classifica perchè ancora minorenne, nda) si è piano piano staccata dai primi due. Ho come avuto l'impressione quasi di avvicinarmi, ma in realtà credo non ci sia mai stata la reale possibilità. Solo apparenza. La fatica è scemata col passare dei chilometri che si sono avvicendati con scadenza regolare. Avvistamento del cartello, superamento e dopo un centinaio di metri il bip regolare del gps. Conto alla rovescia durato fino al rettilineo dell'undicesimo chilometro, quando in lontananza sono diventati visibili i tetti del paese. Ho pensato di aver allungato il passo, ma la realtà è stata ben diversa. Evidentemente il ciottolato ha effetti ben evidenti sulla velocità. Il cambio decisivo l'ho sentito non appena risolcato l'asfalto. Un altro passo anche a cronometro. Fosse stato così per tutti i 14,7 Km probabilmente i 56' 19" sarebbero stati qualcosa in meno. Ma tutto sommato visto l'allenamento in previsione per ieri (doveva essere un 2x7000) un risultato in linea con quanto preventivato. Il lavoro sulla velocità lipidica procede e piano piano progredisce. E risultati soddisfacenti anche dal punto di vista di classifica: un quarto assoluto per me e un primo femminile per Chiara (undicesima assoluta, nda). Beh, allenarsi così è tutta un'altra cosa.