Campionato Brianzolo di Cross (Cantù)
Buona la seconda. Bel percorso e nuovo personale, questa volta su 6 Km praticamente pieni. Dopo i sali-scendi di una settimana fa a Briosco, oggi alla seconda tappa del Campionato Brianzolo di Corsa Campestre a Cantù un percorso più adatto, credo, alle mie caratteristiche: praticamente piano e con poche curve. C'è stato solo da mantenere il ritmo costante il più possibile. Qualche faccia conosciuta in più oggi, con Cris Gazzella e Lorenzo tra il pubblico. In pista sempre io e il Cune. Appena il sole è sceso, giusto prima della nostra partenza, la temperatura è calata bruscamente e i 9°C del pomeriggio sono stati solo un felice e malinconico ricordo. Nel giro di ricognizione del percorso ho tirato un sospiro di sollievo vedendo come sarebbe stata la gara. Al via eravamo in 101 nella nostra batteria e calcolando che almeno la metà erano "assoluti" sono più che soddisfatto della mia personale prestazione. C'è sempre da tener conto che sono tutti ventenni ed io sono uno dei più vecchi.
Allo sparo rimaniamo un attimo sorpresi ed infatti per i primi cento metri litigo con il cronometro che non vuole partire. Cerco di non lasciarmi tirare troppo dal gruppone e mi piazzo dietro per assestare il passo. Dopo i primi quattro-cinquecento metri rimango costante e comincio a risalire qualche posizione. Inizialmente mi sembra di avere davanti tantissima gente, ma piano piano recupero esternamente rispetto alla traiettoria ideale e lascio un po' di fatica nel fango. Al primo chilometro passando di fianco a dei ragazzi che stanno contando i passaggi capisco di essere tra la trentesima e la quarantesima posizione. Assesto nuovamente il ritmo e cerco di recuperare in vista del secondo giro che è quello che soffro maggiormente. Al secondo passaggio dalla partenza, in 7' 08", mi lascio un po' trascinare dal tifo generale e da Cris che sento incitarmi. Recupero ancora tre o quattro posizioni e poi mi piazzo dietro ad un runner che mi fa il passo. Lascio andare così i secondi duemila metri soffrendo ma senza sprecare troppo. Non so bene il cronometraggio, intorno ai 16', ma mi sembra di essere appena appena sotto i quattro di media. Al terzo giro provo a dare tutto. Supero la mia lepre che cede qualche metro ma poi mi si piazza alle spalle. Punto la maglia bianco-blu che ho davanti e mi avvicino di qualche metro. Riconosco Roberto Mandelli mentre ci fotografa ai passaggi centrali.
All'ultimo chilometro l'incitamento sale alle stelle. Già in lontananza si sentono urla e campanacci. La stanchezza e il fiato sono a livelli epici. Mi stupisco di riuscire anche a sudare col freddo che fa. Nonostante la corsa ho le mani congelate. Prima dell'ultima curva sento Cris che mi urla di prendere fiato per lo sprint finale. Così faccio. Rallento leggermente affiancando chi mi sta davanti e dopo la curva partiamo al galoppo. Mi da qualche metro subito e chi mi sta dietro quasi mi affianca. Quando ancora riconosco Cris che urla di alzare le gambe entro nella fase in cui il corpo va da sé. Lascio chi mi segue a qualche metro e quasi riagguanto chi mi stava sfuggendo. Due, tre, quattro passi e poi crollo a terra esausto in mezzo all'erba calpestata. Più di così oggi non potevo fare: 21' 42", 3' 37" al chilometro di media, 37 posizione di batteria e 7° di categoria. E sono ancora vivo. Poi mentre mi riprendo un'altra sorpresa con Efrem, neo-lettore del sito, che viene a salutarmi. Quattro chiacchere e un sorriso in più. Questa è corsa. Noi siamo fatti così...