Ripetute 5x2000 7' 40" rec. 3' 00"
In questi ultimi giorni credevo che avrei pagato a caro prezzo la bella corsa fatta domenica alla Unesco Cities Marathon. Per tre giorni il vasto laterale di entrambe le gambe mi ha dato problemi. Affaticamento pesante, come quest'anno non ne avevo ancora provato. Male nel scendere le scale e gambe pesantissime. Ma evidentemente gli ultimi tre giorni di scarico hanno dato i loro frutti. Gambe rigide in partenza ad ogni allenamento, fastidio costante durante tutte le sedute. E un po' di preoccupazione. Ho pensato di aver esagerato, di aver dato il massimo nel momento sbagliato. Ma ancora una volta il prof. Massini ha vuto ragione. Dopo i miei messaggi di preoccupazione per la situazione che non sembrava migliorare e il suo ottimistico vai tranquillo, oggi, come per miracolo, le gambe mi sono sembrate nuove.
Evidentemente la programmazione delle serie di ripetute proprio per oggi non è stata una caso. Fosse stata ieri non credo che il risultato sarebbe potuto essere lo stesso (anche perchè il vento degli ultimi giorni avrebbe dato un apporto negativo). Invece questa sera, appena uscito dallo spogliatoio, ho risentito le gambe pronte. Certo, non brillanti come in gara, ma sicuramente più riposate e senza dolori. Un po' di vento da est ancora presente, ma nulla in confronto a quello di inizio settimana.
Avevo anche in mente la fatica fatta la scorsa settimana nel portare a casa la stessa distanza in ripetuta, ma anche quella è risultata essere solo acqua passata. Un po' però l'allenamento lo avevo inizialmente sottovalutato, contento che fosse l'ultima vera serie di qualità prima della Milano Marathon. Ma alla fine seduta sorella del 10x1000 fatto con Franco solo due settimane fa. Dieci chilometri sotto sforzo, rimangono sempre dieci chilometri sotto sfrozo. Con in più il difetto di essere solo e non più in due a sobbarcarci tutto il lavoro. E posso garantire che la differenza si è sentita. Come anche si è sentita la massiccia presenza di bambini, ragazzi, ciclisti e anziani lungo l'anello del Parco del Ginestino, animatosi quasi improvvisamente con il bel pomeriggio primaverile di oggi. Uno slalom continuo, tra bici e luce negli occhi che non ha reso certamente la tranquillità dello stesso percorso durante la pausa pranzo.
Dopo il canonico riscaldamento, che i 19°C eil cielo azzurro hanno fatto passare abbastanza in fretta, la difficoltà più grossa, come sempre, è stata quella di indovinare subito il ritmo. Ma con un ostacolo in più sorto negli ultimi giorni. Mi sono accorto (e chiedo di avere conferma anche da altri se non sono l'unico) che negli ultimi dieci giorni i chilometri (lap automatici) segnati dal Forerunner 10 della Garmin sono diventati più lunghi. Costantemente. Più facile riscontrarlo all'interno del circuito dove i riferimenti dei metri sono sempre fissi e sempre gli stessi. Ma se fino a dieci giorni fa i mille metri scattavano qualche passo prima di chiudere un giro completo (dovuto probabilmente alla traiettoria più larga rispetto alla misurazione fatta sul giro più stretto), da qualche giorno a questa parte, il chilometro è diventato ben più lungo di qualche metro rispetto ai riferimenti. Che in termini di tempo su una ripetuta si traduce anche in 4/5" al chilometro in aggiunta. Cosa molto strana, visto che invece l'M400 della Polar questa variazione non l'ha avuta. variazione che però non ha cambiato i miei obiettivi.
Anche questa sera tutte le serie sono rimaste entro i limiti di tabella predisposti da Fulvio, ma con un margine nettamente inferiore rispetto a quanto fatto fino ad ora. Non che la cosa mi preoccupi, anzi. Meglio registrare qualche metro in più rispetto a qualche metro in meno. L'unico inconveniente è quello di non avere un reale confronto con i lavori fatti fino ad ora. 3' 48", 3' 45", 3' 48", 3' 48", 3' 48" di media e con un passo che mi è venuto ancora costante, ma molto meno naturale e facile rispetto a domenica. Ma allenamento molto soddisfacente. Le gambe un po' hanno sofferto la stanchezza residua e più di una volta mi sono accorto di essere molto scomposto nella corsa. Ma è il risultato quello che conta. Dopo oggi la strada verso Milano Marathon è davvero tutta in discesa.