Quater salt coi Sciatt (Ornago)
[continua] ...invece questa mattina è stato un massacro. Ci avevo pensato, ma non credevo. Sono andato a letto poco prima dell'1.00, rimanendo ben sveglio per almeno un'ora ed alle 7.00 la sveglia stava già suonando. A dir la verità non vedevo l'ora di provare a fare questa doppietta, ma non è proprio solo come dirlo. Alle 8.15, praticamente dodici ore dopo la corsa di ieri, ero già per strada per altri 22 Km. Questa volta, vicino a casa, nella Martesana. Percorso piatto, in campagna per la maggior parte e con un sole che spaccava le pietre. Praticamente situazione inversa alla corsa di ieri. L'idea era quella di fare un lungo-lentissimo, quindi lascio che Filippo&Co. se ne vadano in solitaria da subito. Io mi affianco a Massimo e Walter, mentre mio Zio rimane più dietro. Il perchè di due corse medio-lunghe così vicino è presto detto: mi serviva un lungo per la Cortina-Dobbiaco così ho deciso di spezzarlo in due giorni, tra sera e mattina, visto che ce n'era l'occasione.
I primi chilometri sono molto belli, immersi nella parte a nord del boschetto del Rio Vallone, dove avevamo già corso nelle ultime domeniche. Ho seguito il passo di Massimo e Walter, forse leggermente troppo veloce per la mia condizione. Era tanto che non corravamo insieme. Amarcord. Il passaggio tra gli alberi è sempre affascinante, ma ha la piccola controindicazione di essere pieno di curve strette, passaggi angusti e tantissimi strappetti. Il polpaccio già indolenzito si è fatto subito sentire. Quando Walter rimane un attimo arretrato rallentando dopo aver incontrato alcuni conoscenti, proseguo tirato da Massimo. Passiamo il Country Club di Muzzago e rimango affascinato dalla pace, tranquillità ed eleganza del posto. Verso l'ottavo chilometro, mentre il sole comincia seriamente a farsi insistente, lascio scappare Massimo, indeciso se svoltare anche io sul percorso dei 13 Km o se mantenermi sui 22 Km come da progetto. Le spalle cominciano a farmi male, segnale di fatica e anche le gambe cominciano a stringere, come negli ultimi chilometri dei 30/40 Km. Anche Walter recupera e lo saluto. Rimasto solo diminuisco leggermente il passo e all'avvicinarsi metro dopo metro del primo bivio decido di proseguire per il percorso più lungo, anche perchè diminuendo il ritmo ho anche recuperato leggermente. Qui comincia il tratto più brutto e noioso di tutto il percorso che tanto avevo sofferto anche due anni fa, prima e ultima volta che avevo partecipato alla corsa di Ornago. Tutti i restanti chilometri sono in campagna. Passo in alcuni tratti percorsi in altre tapasciate, come quella di Vimercate, che mi aiutano a sapere dove mi trovo. Lungo i sentieri all'ombra delle piante è una pacchia: il clima è fresco e aiuta a mantenere il passo, seppur lento sui 5 min/Km. Mi sembra strano andare a ritmo così basso, non mi succede da tempo, ma nonostante la stanchezza che aumenta passo dopo passo, mi godo la corsa, senza alcuna pretesa cronometrica. Per quello mancano ancora due settimane. Fortunatamente i ristori dislocati lungo la strada sono parecchi e ci si riesce a dissetare in modo costante e a non troppa distanza. Verso il 18 Km, come già ieri sera, so che ormai è praticamente finita. Ritornato in paese passo lungo scorci del borgo vecchio e poi sono all'arrivo. Devo avere una faccia stravolta quando mi fermo dopo 1h 51' 40". Il polpaccio sinistro mi chiede subito di fare stretching e lo assecondo. Mio Zio in compagnia di mia mamma è già arrivato e docciato e anche per lui non è stata corsa semplice. Però è stato bello, passare un week-end immerso nella corsa tra caldo-freddo-salite-discese-sole-buio, con solo le scarpe ai piedi e la voglia di fare andare le gambe.