Ripetute 8x1000 3' 35" rec. 2' 00"
Andata. Ennesima seduta di ripetute, ennesimo successo. Se i pb (personal best, nda) si facessero in allenamento, soprattutto in quelli di ripetute, sarei un campione. Evidentemente in questi anni i ritmi veloci (relativamente al mio veloce) mi sono entrati nelle gambe. E probabilmente anche la convinzione di farli bene. Soffrire prima piuttosto che poi. In gara. E' stata una buona scelta quella di scaricare bene negli ultimi due giorni in prospettiva. Mi sono quasi meravigliato della reazione delle gambe dopo tutti i chilometri fatti negli ultimi sei giorni. E sono contento. Non so cosa sarà la Milano Marathon, ma sicuramente venderò cara la pelle.
Questo poi è forse il miglior periodo dell'anno per allenarsi. Cielo nuvolo e temperatura intorno ai 10°C. Dovrebbe essere un obbligo correre in questa situazione. Le Nike Lunaracer ai piedi sono state la prima scelta. Le ripetute 8x1000 sono uno degli allenamenti più duri e avere anche un recupero basso di soli 2' (circa 400 m) non l'ha reso certo più semplice. Unico vantaggio, il numero dei chilometri minore. 13 Km per un totale di 52' 06", 4' al chilometro di media, comprensiva di riscaldamento e recuperi. Non male.
Non volendo rischiare di arrivare a corto di energie nelle fasi finali ho cercato di partire con tutta calma. Relativamente. Le gambe hanno assorbito e digerito i chilometri dei giorni scorsi e hanno girato subito bene. 3' 33", 3' 31", 3' 33" le prime tre serie, prima di rifiatare veramente con la quarta a 3' 40". Buona impostazione di corsa e buon controllo nella prima parte. Stanco, come è normale che sia, ma con ancora energie. Dopo il giro di boa di metà allenamento la strada mentale diventa in discesa, quella fisica in salita. Countdown e verifica delle energie rimaste ad ogni recupero. Quello che ho provato a fare è stato correre consapevole dello sforzo. Sapermi gestire, controllare, cercare di capire il ritmo e la situazione fisica senza bisogno di guardare il gps. E in parte mi sembra di esserci riuscito. 3' 36", 3' 37", 3' 40", 3' 34" i tempi della seconda parte, con ancora un po' troppo il freno tirato nella penultima serie. Ma soddisfatto di quanto portato a casa, sapendo che per il massimo ci sarebbe potuto essere ancora qualche secondo da guadagnare. Ma come dice ultimamente Fulvio devo stare attento a non esagerare. Fragile è forse una parola un po' troppo spinta da usare, ma certamente i continui stop per fastidi e infortuni sono da imputare ad una gestione degli sforzi troppo alta. Meglio rallentare un pelo e continuare a correre costantemente. #Roadtomilanomarathon non ammette più errori.