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Ripetute 8x1000 3' 35" rec. 3' con neve

E' la prima volta che corro una sessione di ripetute sotto la neve. Le previsioni avevano avvertito dell'ondata di freddo che avrebbe colpito la Martesana proprio oggi, ma non pensavo sarebbero state così precise. Qualche solitario fiocco ghiacciato è caduto appena alzati, ma quando siamo usciti per andare verso il centro sportivo di Carugate la nevicata aveva già iniziato ad imbiancare marcipiadi, auto e tetti. 0°C per tutta la mattina e situazione che è andata piano piano peggiorando. Bello correre sotto la neve, ma quando la si può godere, quando si può annusare l'aria fredda riempire le narici e i fiocchi accarezzano la testa fredda e scoperta. Un po' meno quando i fiocchi diventano aghi che pungono gli occhi e l'asfalto una sorta di pista di pattinaggio. Ma nonostante tutto un buon allenamento.

Fossimo usciti un po' prima mi sarei risparmiato un bel po' di fatica. Ma i giorni di vacanza sono fatti anche per riposare e godersela un po' di più. Ieri giornata di pausa dopo i 20 Km di ripetue brevi in salita e il medio del giorno di Natale (10x150 salita rec. 2' 30" + 10 Km 3' 50"). Mai festeggiato così. Ma forse è anche il modo giusto per non rimanere ingolfati dai tanto amati pranzi natalizi. Quando si è una buona forchetta (e un buon bicchiere) può diventare un problema. Chiara mi ha accompagnato per un po' di scarico e pensavamo, data la mattinata imbiancata, di non trovare molta gente sul circuito del centro sportivo. Ma con nostra somma sorpresa, abbiamo incontrato qualche altro irriducibile a farci compagnia.

Pensavo che il riscaldamento mi sarebbe costato quanlche giro in più oggi ed invece a sorpresa dopo soli due chilometri e poco meno di dieci minuti ho iniziato gli ottomila che mi stavano aspettando. 8x1000 che da sempre è stato un degli allenamenti più duri da portare a termine. Soprattutto perchè è sempre corrisposto alle prime settimane di preparazione alla maratona. Questa volta addirittura in anticipo invece. Memore dalla scorsa settimana ho provato a partire un po' più piano per non arrivare alle ultime serie con l'acqua alla gola. Ma non è servito molto. Prime cinque ripetute tutte in perfetta media: 3' 28", 3' 28", 3' 28", 3' 29", 3' 29".

Il problema più grosso è stato però la condizione dell'asfalto che è andato piano piano peggiorando. Se nei primi giri la ciclabile era solo bagnata e spruzzata da un sottile strato di neve trasparente qua e là, col passare del tempo la membrana bianca è diventata sempre più spessa e presente. La zona del lungo rettilineo dai cinque ai novecento metri si è strasformata in un lungo tappeto bianco dove la suola ha cominciato subito a scricchiolare sulla neve fredda e a non fare più presa nel momento di spinta. Il tempo di un giro e le orma lasciate solo qualche minuto prima erano già sparite. Fortunatamente la zona parallela circondata dagli alberi è rimsta protetta e ben corribile. Non mi sono certo fermato. Ma il cronometro ha subìto qualche secondo di ritardo, sommando stanchezza e instabilità.

Psicologicamente, passato il giro di boa delle prima quattro serie, mi sono sentito in discesa verso il finale di allenamento, cosa che mi ha aiutato molto per arrivare alla fine senza subire troppo la stanchezza. La neve ha dato molto fastidio anche negli occhi, mentre il freddo è passato quasi istantaneamente nonostante non avessi nè guanti alle mani nè cappellino in testa. I tre successivi intermedi finali sono comunque restati sotto il tempo limite, con un buon 3' 33", 3' 30" e 3' 35". Calcolando che solo domenica ho corso tutto un diecimila a 3' 37" di media direi di poter essere soddisfatto dei 59' 25" nei 14,5 Km di oggi. Anche perchè l'allenamneto di Natale non è stato certo ininfluente.

Ho sfruttato la strada riaperta in zona industriale facendo su&giù lungo i 150 m del cavalcavia per poi provare a tenere il ritmo più alto possibile nei successivi diecimila metri verso la costa e ritornando a Monfalcone. Ormai allenamento che conosco alla perfezione, soprattutto per la fatica della seconda parte. La cosa positiva, anche se ancora non riesco a mantenere il ritmo impostato da Fulvio, è vedere che di volta in volta la velocità aumenta e prima o poi ci arriverò. E' solo questione di costanza. E di voglia. E di allenamento. Insomma, di corsa.