Gipigiata (Gorgonzola)
Gipigiata. Mancavo dal duemilaundici, pur essendo corsa ad un passo da casa. Nel duemiladodici era saltata a causa dei lavori della TEEM. Lo scorso anno ero fermo ai box. La novità (per me) di quest'anno è stato il nuovo percorso. In realtà credevo si sviluppasse su tutt'altre strade, soprattutto in campagna come il vecchio, e invece con mia somma sorpresa (e gioia) ho scoperto un bel giro quasi totalmente su asfalto e lungo strade ben presidiate e senza troppo traffico. Un buon lavoro. Come quello che ne è uscito come allenamento. Non per nulla semplice vista la già pesante seduta di ripetute in salita del sabato e appesantito dai pochi chilometri corsi in campagna. Comincio a diventare ostile verso lo sterrato. Ottimo come allenamento, sia come potenziamento che come propriocezione. Ma quando ci sono allenamenti cronometrici da rispettare, una difficoltà in più della quale farei veramente a meno.
Nulla a che vedere con la corsa di qualche settimana fa a Lucinico. Ma correre nel fango, evitando continuamente le pozzanghere, slalomando tra il terriccio molle e quello più duro è una distrazione mentale e fisica che in alcuni casi eviterei. Diverso si trattasse solo di una seduta di lento, magari in compagnia parlando del più e del meno. Ma forse è proprio la disabitudine alle tapasciate la cosa che un po' mi ha pesato. Soprattutto nei primi chilometri un continuo slalom per superare a destra e a sinistra. Un conto è farlo lungo l'alzaia, un altro è tra i sentieri di campagna. Col rischio magari di qualche storta improvvisa.
Quando siamo usciti da Gorgonzola ho abbandonato Chiara aumentando il passo cercando i 4' al chilometro di tabella. E già trovare il ritmo non è stato semplice, con la sensazione continua di avere due tronchi al posto delle cosce. Qualche chilometro in campagna fino al secondo bivio che ci ha avviati verso Pessano con Bornago. Man mano che i percorsi si sono divisi la confusione lungo la strada è diminuita e la corsa è stata più semplice. Sull'asfalto la fatica non è scomparsa ma il passo è venuto da sè. 21 Km totali, ma il mio allenamento sarebbe dovuto finire al diciottesimo, per completare i 14 Km dopo il riscaldamento. Ed ho cominciato il conto alla rovescia cercando già in lontanaza i cartelli dei chilometri mancanti. Strade già percorse in altre tapasciate, come quella di Carugate. E proprio uscendo dal paese abbiamo incontrato il tratto forse più ostile vicino a Bussero e Cernusco. Lunghi e dritti sentieri di campagna devastati da buche e pozzanghere. Le gambe non hanno gradito e qualche secondo in più sul cronometro l'ho lasciato. Ma non è stato quello il problema. Ma la fatica. Di alzare le gambe, di deviare all'improvviso la direzione, di rimanere in equilibrio sulla terra scivolosa. L'ho patito. Ringraziando il momento in cui i piedi hanno ritoccato ogni volta poi l'asfalto.
Il freddo non l'ho invece sofferto, anche se in partenza i gradi erano poco meno di otto e la sottile pioggerella mi aveva fatto pensare che maglietta e pantaloncini fossero un po' troppo poco. Sono stato bene, nonostante tutti avessero maglie a maniche lunghe o pantaloni pesanti. Spero che non arrivi tanto presto il momento di tirarli fuori dall'armadio, anche se ormai credo che siamo agli sgoccioli. Quando ho capito che avremmo svoltato verso il Naviglio ho tirato un sospiro di sollievo, visto che saremmo passati proprio nei tratti a me più famigliari. Ma quando tra Cassina dè Pecchi e Gorgonzola ci siamo ritrovati lungo l'ultimo sentiero di campagna qualche smorfia di disapprovazione l'ho fatta. Per fortuna solo pochi minuti, perchè le gambe avevano quasi deciso di dare forfait. L'ultima parte è stata pesante. Avrei potuto tranquillamente continuare fino alla fine senza rallentare, ma visto che i chilometri di medio previsti erano finiti al diciottesimo, ho defaticato poi fino al ristoro finale. 1h 29' 06" che dimostra quanto il week-end sia stato intenso per le mie gambe. E pensare che siamo solo all'inizio. Oggi ho ancora qualche rimasuglio, con un leggero fastidio all'addominale basso che mi accompagna fin da questa mattina. Spero nulla di grave.