7 Km 4' 30" + 7 Km 4' 00"
Era da un bel po' di tempo che non mi allenavo col cronometro. Nel senso di controllare il passo ad ogni intermedio. E devo dire che mi ero abituato bene. Molto meno stress. Anche se poi oggi il controllo è stato esclusivamente per non spingere troppo, né nella prima parte di lento, né nella seconda fase di medio. Già, perchè abituato ormai da più di un mese a lasciare che fossero le gambe a correre a piacimento, mi sono disallenato a riconoscere il ritmo. O almeno a mantenerlo in maniera costante. Anche se devo dire che sono soddisfatto di quanto fatto. E' forse più la fatica mentale di correre in maniera costante che la difficoltà a mantenere il ritmo che mi spaventava prima della partenza. Alla fine è venuto tutto naturale. Faticoso, ma naturale.
Fortunatamente poi il tempo è stato clemente. Mi piace correre con la pioggia (anche se i primi chilometri sono sempre fastidiosi finchè non ci si abitua), ma in autunno e in inverno, quando fa più freddo, ne farei davvero a meno. Forse mi sono comperto un po' troppo per i 14 Km di oggi. Maglia tecnica, maglia a maniche corte e antivento. Ma le sensazioni e il cielo non promettevano nulla di buono. In realtà è stata solo la seconda parte, quella più veloce, a soffrirne. Per tutta l'andata mi sono goduto beatamente il paesaggio. Oggi poi l'alzaia sembrava una pista d'allenamento per quanta gente ho incrociato. Strano visto il tempo freddo e incerto. Credo anche di aver riconosciuto Paolo, incontrato tante volte, ma col quale ci siamo presentati da poco solo su twitter. L'andata è passata così, tra un pensiero e l'altro, controllando i lavori ancora in corso lungo il Naviglio e mantenendo il ritmo a tempo di garmin. Un po' più dura invece la seconda parte. Certo tra quattro mesi dovrà sembrare solo una passeggiata il ritorno di oggi. Ritmo aumentato, ma un po' troppo. Certo meglio andare un po' più veloce che un po' più lento, ma visto il ritmo giornaliero con cui dovrò correre nelle prossime settimane, sarà meglio imparare il prima possibile a non sgarrare di troppo. Fortunatamente a fatica è anche corrisposta velocità, altrimenti sarei andato in panico subito. E' curioso vedere però come la velocità sia più naturale o meno a seconda che ci si trovi in allenamento, in gara, in pista, in ripetuta, in allungo. Tanti fattori, ma soprattutto il contributo della testa. In ogni caso allenamento eseguito per quello che doveva essere, in 59' 23".
Nel frattempo tra ieri e oggi mi sono anche confrontato con qualche amico, Paolo, Franco, Mauro, sulla scelta del sei-su-sette. Amici con i quali tra l'altro condividiamo strade e ritmi, più o meno. Qualcuno a favore e qualcuno contro. Di sicuro ci sarà da stare attenti. Seguire i dettami di Fulvio alla lettera e soprattutto ascoltare quello che le gambe avranno da dire. Alimentazione e riposo (sonno) da rispettare. Insomma qualche mese con qualche attenzione in più. Per cui, ora a nanna.