Ventosa
Che il nemico numero uno della corsa sia il vento l'ho già detto molte volte. E non c'è dubbio. Non ci si può fare nulla. Al massimo solo sfruttarlo. Ad esempio pensare di correre le ripetute controvento, come potenziamento. Oppure assecondarlo, come ho fatto io questa pomeriggio. Lasciarsi spingere quando è amico, rallentare quando è contrario. Sempre che poi le gambe accettino di farlo. Poi in realtà il fastidio è stato marginale. Avevo solo voglia di correre ed ho corso. Mi sono ritagliato l'oretta che mi serviva in questi ultimi giorni pieni di impegni e l'ho sfruttata. Al contrario di quel che sembrava la temperatura è stata più che buona, forse anche troppo calda. Sono gli ultimi rimasugli di caldo. Spero per chi dovrà correre questo week-end che però il vento cessi, altrimenti sarà dura. Io, di mio, son già pronto a volare.
Corsa pomeridiana vicino a casa. E devo dire che forse è l'orario in cui le mie gambe e il mio corpo sono più pronti a dare il meglio. La canotta ha ormai lasciato spazio alla maglia a maniche corte, ma si sta ancora bene. Lungo il Naviglio qualche altro runner uscito presto dal lavoro. La luce e il cielo di questi ultimi giorni diventano bellissimi verso il tramonto. Limpidi e diretti. E correre diventa un piacere. Ormai da dopo Verona non controllo più quasi nemmeno il cronometro. Sento il bip di ogni chilometro e faccio un veloce riepilogo delle sensazioni. Gambe, fiato, voglia, stanchezza. Oggi è andata meglio delle ultime volte. 10 Km a passo tranquillo, lento ma buono. Non mi sono lasciato influenzare dall'aria, con la testa che ha vagato tra le nuovole. Un po' di relax. Qualcosa di più serio lo proverò nei prossimi giorni, ma è tutta un'incognita. Mi è bastato vedere che 43' 38" non sono pesati. Sensazioni. ma che sono in fondo quelle che davvero contano.