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Road to Verona Half Marathon

Sono ritornato alle sane abitudini di una volta, corsa defaticante alla vigilia. Trovo che sia terapeutica, sempre che la si riesca a fare tra spostamenti pre-gara e giri al villaggio per il ritiro del pettorale. Non tanti chilometri, certo non più di cinque o sei (diciamo mezz'oretta di corsa), ritmo blando, da scarico, da uscita senza pensieri. Per ricordare alle gambe che è domani il giorno giusto. Ne ho sempre sentito i benefici, forse grazie allo scarico di tossine che non hanno poi tempo di accumularsi prima della partenza. Per cui se oggi siete ancora in tempo una piccola sgambata fatela. Ma il cronometro lasciatelo a casa.

A dir la verità la mia è più scaramanzia che altro, anche se poi i benefici realmente si sentono. E un po' anche un aggiustamento di programma dato che ho dovuto recuperare la seduta che ieri non sono riuscito a fare. Il tempo è stato più che clemente, con una mattinata nuvolosa e ventilata che sarebbe stata perfetta per domattina. Solito giro da 6 Km lungo il Canale Villoresi, questa volta in solitaria. Si vede che il sabato mattina non è momento da runners in Martesana. Devo dire che le gambe una volta risvegliate hanno proseguito bene. E come ogni vigilia che si rispetti non ho decisamente fatto caso al ritmo andando semplicemente a sensazione (27' 13"). Che poi sia più o meno veloce non ha alcuna importanza. Quello che serve è muovere le gambe, liberare la testa, concentrarsi sulla gara fin da subito. Domani non so come sarà a Verona, lo scoprirò strada facendo. Un ultimo sguardo al percorso e poi sarà ora di immergersi nel clima di maratona e mezza. E' un po' come ritornare bambini e prepararsi per il parco giochi. L'unico pensiero poi è divertisi.