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Ripetute 1x3000 + 3x1000 + 2x500

Non c'è che dire. Ormai le ripetute stanno diventando il mio allenamento preferito. O meglio, l'unico allenamento che mi viene alla perfezione. Peccato che non sia sufficiente. Ma vista l'ottima riuscita di quello di oggi, non posso certo lamentarmi. Credo che sulle distanze medio-lunghe sia stata la seduta migliore in assoluto che abbia mai fatto. E non solo per gli intermedi, ma anche per la forma dell'allenamento. Ogni volta capisco ancora di più quanto il lavoro sui diecimila di questa primavera stia dando i suoi frutti. Ed è per questo che sono fiducioso sui mesi a venire. Una serie di ripetute un po' diverse, una semi-piramide con crescente velocità e corrispondente frazionamento della distanza. Un massacro come l'ha definita Paolo in altri ambiti e applicazioni. Ma sempre una montagna da scalare.

La tabella preparata da Fulvio prevedeva riscaldamento, 1x3000 a 3' 40", recupero di 1', 3x1000 a 3' 35" con recupero di 2', recupero di 3', 2x500 a 3' 30" con recupero di 1' 30", defaticamento. 12 Km di massacro appunto. Ma sin prima di partire sapevo che lo avrei portato a termine. Quello che non conoscevo erano le condizioni. Soprattutto perchè i quattro chilometri finali dell'allenamento di ieri a 3' 40" sono stati un buco nell'acqua. Ma anche quello lo sapevo già. E sapendo (quasi) bene a cosa stessi andando in contro mi ero anche un po' spianato la strada: percorso all'interno del circuito da 1 Km del centro sportivo di Carugate e Nike Lunaracer +3 ai piedi. Una certezza.

Primo partire "piano", col freno a mano leggermente tirato. Secondo correre. E così ho fatto, semplicemente. Alla fine del primo giro dopo il riscaldamento mi è sembrato quasi impossibile riuscire ad andare oltre, ma con un piede dopo l'altro e controllando poco alla volta ritmo e postura ho finito la prima parte: 3' 33", 3' 34", 3' 35". Guardando gli intermedi ogni volta mi son detto "tranquillo, c'è margine" ma le gambe hanno continuato imperterrite. E la cosa più folle è che mi sono accorto, riguardando il tracciato di Strava, che i tratti più veloci li ho fatti nei punti di leggera salita e quelli più lenti nei punti in leggera discesa. Tutta questione di testa. La cosa che poi mi ha preoccupato maggiormente è stato il solo minuto di recupero successivo prima dell'inizio della seconda parte di allenamento, le ripetute sui mille.

Nel frattempo la pista si è popolata di pausapranzieri. Il sole caldo nei tratti scoperti dall'ombra degli alberi non ha dato mai fastidio. Il caldo di agosto è stato tutt'altra cosa e ora me ne accorgo, raccogliendone anche un po' i frutti. Alla ripartenza, col cuore non ancora rientrato nei giri giusti mi sono solo detto di ritornare sul ritmo appena lasciato per un altro giro. Poi un altro. Poi un altro. E invece la sorpresa: 3' 28", 3' 32", 3' 28". Cosa che non mi sarei mai aspettato. I due minuti di pausa tra una ripetuta e la successiva sono stati appena sufficienti a riprendermi, ma un solo giro paragonato ai tre iniziali è sembrato volare. Sono sicuro che lungo il Naviglio mi sarebbe pesato molto di più. Anche il metodo porta i suoi frutti.

Fatto il grosso, la terza parte di allenamento con le sole ultime due ripetute da cinquecento sono sembrate uno scherzo. Sembrate. Perchè seppur corte mi hanno tagliato le gambe. A quanto pare mille o cinquecento non fanno una grossa differenza quando le forze cominciano a calare. ma comunque i ritmi sono sempre rimasti nel parametri: 3' 26" e 3' 19". L'ultimo serie è stata davvero pesante e non so se sarei riuscito a fare altro. Ma, dato che altro non c'era, non c'è neanche bisogno di porsi la domanda. 48' 39" intensi, voluti, vissuti, sudati. Una di quelle sedute che ti rimettono in pace con la coscienza. Che ti invogliano a riprovarci subito, a ricominciare. Magari domani.