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Ripetute 20x200 40" rec. 1' 30"

Ormai mi sembra abbastanza chiaro che le ripetute, soprattutto quelle brevi, le abbia digerite come si deve. Tutto merito del lavoro svolto ad inizio anno per migliorare la velocità sui diecimila. Tanto che quando ho finito l'allenamento ho pensato che avrei potuto fare meglio forse. Ma non mi sono accorto di quanto fossero andate bene fino a quando non ho scaricato i dati del Garmin Forerunner 10. Sapevo che il ritmo c'era, che la tabella di Fulvio era stata pienamente rispettata, ma ero anche curioso di verificare i ritmi, i recuperi, le distanze. Dopotutto faccio sempre le ripetute prendendo manualmente i riferimenti in pista, ma non essendo quella di Gessate una vera pista in tartan con corsie e segnali, qualche metro e qualche secondo può sempre scappare. E il secondo in più o in meno non so mai se corrisponde a velocità minore o maggiore. Molto meglio così. Allenare anche le sensazioni può essere l'arma in più nei momenti di difficoltà.

Pista di Gessate che mi piace soprattutto per la sua irregolarità. Asfalto irregolare, buche, sabbietta, rami secchi, erba. Come se ci si trovasse su una qualsiasi strada. E la possibilità di correrci ottimamente con le scarpe da running senza avere problemi di possibili infiammazioni e strani controbalzi per il piede. E un po' forse ha aiutato anche il contorno di ragazzini che si stavano allenando a calcio sul campo verde. C'è stato pure qualche slalom improvviso tra palloni calciati fuori dallo specchio della porta. La cosa più strana però è che prima di partire mi sentivo veramente stanco, con gambe pesanti e affaticate.

I primi due chilometri di riscaldamento non mi hanno nemmeno rincuorato. Sempre fatica. Ma forse la prima ripetuta ha rotto il ghiaccio e soprattutto ha dato fiducia alle gambe. La temperatura serale poi è stata tutt'altro che nemica, 21°C e un'aria fresca ed alleata. Serate da incorniciare per allenarsi o gareggiare. E l'ulteriore stimolo è stata la ri-prova delle Nike Air Zoom Elite 7. Questa volta testate a fondo, a ritmo, su un terreno che non poteva essere migliore e con un allenamento che non le ha di certo risparmiate. Devo dire, interessanti. A memoria non ricordavo di avere mai fatto un allenamento così tirato sui 200 m: duecento di ripetuta e tra minuti (trecento) di recupero. Per venti volte. A dir la verità ero un po' spaventato all'inizio. Ma l'esperienza mi ha aiutato.

Sono partito con calma, forse un po' troppa con la prima serie, andando via via aumentando di giro in giro, arrivando a serie nettamente più veloci nel finale. Tutte secondo le direttive del Prof. Massini. Fatica ne ho fatta. Soprattutto nei secondi cento metri, quando automaticamente le gambe tendono a rallentare un po'. In alcuni casi ho spinto più forte, in altri sono rimasto a velocità. Ma sempre secondo i parametri imposti. Non ho avuto quel calo improvviso in cui si tende ad diminuire spropositamente la velocità di recupero. Mi sono sempre sentito bene. Per questo, a posteriori, credo che forse avrei potuto anche fare di più. ma ho anche pensato che sono ad inizio settimana e che i prossimi giorni saranno forse i peggiori di questa seconda parte di anno, per cui meglio tenere in magazzino qualche energia in più quando possibile. Però posso senz'altro dire di essere pienamente soddisfatto dei 13 Km di questa sera. 53' 24" che oltretutto sono anche il miglior tempo in cui ho mai corso la distanza. Meglio di un anno fa nel post-maratona. Una piccola vittoria che rinforza la fiducia. Mezza Maratona di Verona e Santa Barbara Half Marathon sono alle porte.