Nike Air Zoom Pegasus 31
Tempo di scarico. Tempo di lento. Tempo di prova. Con tutta la calma e la dedizione che si possono dedicare ad una nuova scarpa. Mi piace avere tra le mani (e piedi) nuovi modelli, che poi vadano bene e passino il test delle mie preferenze o no. E' comunque uno stimolo. E un modo anche per conoscere la propria corsa. Capire cosa va o non va in una scarpa, cosa si adatta meglio o peggio al proprio appoggio, al proprio ritmo, alle proprie esigenze. Il bello è non avere pregiudizi. Guardarle, soppesarle, annusarle, calzarle, allacciarle. E correrle.
Nike Air Zoom Pegasus 31
In realtà con le Nike Pegasus è sempre stata una relazione complessa. Un feeling perfetto con il mio primo modello, le Pegasus 26 nel 2010, poi però abbandonato per testare altre marche. Riprovate nel 2013 con i modelli sia Pegasus 29 che Pegasus 30, ma senza trovare la giusta sintonia. E le ho nuovamente reindossate oggi, le nuove Nike Air Zoom Pegasus 31, rinate, trasformate, riviste, aggiornate. Mi piace pensare (e lo penso solo io) che un po' ci sia anche una parte dei miei chilometri nel loro nuovo essere.
Non lo dico a caso, ma perchè le migliorìe che sono state fatte, sono quelle che avrei fatto personalmente. Aggiustamenti su quei piccoli difetti che cambiano radicalmente la percezione della strada. Tre i punti secondo me più importanti. Soluzioni che poi seguono la direzione di tante altre case. Primo la riduzione del drop (il differenziale tra tacco e punta, nda) a 10 mm. Ancora un po' alto forse, ma molto meglio dei dodici dei precedenti modelli. Riduzione che ha anche influenzato la reattività dell'avampiede, più reattivo e stabile, secondo punto. Anche se rinnovata la tecnologia Zoom è sempre un po' troppo ammortizzante, ma nulla se paragonato al prima. In ultimo la tomaia in engineered mesh, molto più tecnica, leggera e avvolgente. Anche se ridotto il peso nel mio numero (10,5 US o 44,5 EU, nda) è comunque di 323 gr, pesante rispetto ad alcuni modelli di pari categoria. Ma caratteristica che la fa andare bene anche per podisti un po' più pesanti e per ritmi non sostenuti. Credo che le userò preferibilmente per allenamenti corti, medi e lunghi, a ritmi blandi. Ma trovo che sia normale visto che casa Nike punta come carattestica nella leggerezza su altri modelli. Ancora qualche angolo da smussare, ma la strada sembra quella giusta.
E i 10 Km di giornata sono andati di conseguenza. Sono stato molto attento alle sensazioni dei piedi, alla reattività del passo, all'ammortizzazione dell'appoggio. Si sentiva che le scarpe sono ancora nuove, ma non ho avuto quella sensazione di molla data dai modelli precedenti. Le gambe non le ho sentite affaticate dopo la gara di domenica, anzi. Anche se questa mattina quando mi sono alzato ho avuto la sensazione che mi fosse passato sopra un trattore per tutta la notte. Si sa che il martedì è il giorno più pesante nel dopo-gara. 44' 21" in tranquillità. Sensazioni buone. Voglia tanta. La miglior accoppiata per fare bene.