Allungo finale
Proprio l'allungo finale è stato più duro del previsto. Non credevo. Durante i 12 Km di lento le sensazioni erano state abbastanza buone. Non troppo caldo, col sole che ogni tanto ha fatto capolino tra le nuvole. Umido, quello sì. Ma più che accettabile. Ho provato la strada che dovrò seguire domani, con un pezzo in più, in vista della Tempo Run Time prevista da Fulvio (vd. articolo su Runner's World di settembre che spiega la tipologia di allenamento). Proprio per non andare ad influenzare troppo l'allenamento di domani ho voluto cercare di andare al risparmio. Ritmo e respirazione controllata. Mi sono rallentato quando ho dovuto, ho spinto nei tratti un po' più lenti. Ma sempre senza troppa fatica. E ripensando alle ripetute lunghe corse in settimana ho anche immaginato che la parte finale veloce non sarebbe stata poi così impossibile. Ma la realtà certe volte non segue volontà e sensazioni.
Gli utlimi due chilometri prima del riposo finale ho allungato il passo per raggiungere i 3' 50" previsti. Un po' più difficile farlo tra le vie del paese piuttosto che in zona industriale, ma forse il nemico numero uno è stato il vento che ha soffiato a raffiche tra i palazzi e le vie. Al primo intermedio sono arrivato un po' troppo lento ed ho aumentato ancora il passo. Stanco, sudato, affannato, ma comunque con il solo pensiero di portare a termine l'allenamento senza dover ripetere lo sforzo più e più volte. Il ritmo è arrivato, ma l'aria contraria ci ha messo ancora del suo per provare a fermarmi o per lo meno a rallentarmi. E in realtà credevo ci fosse anche riuscita (1h 01' 05" il tempo finale, nda). Peccato che domattina non saranno solo due i chilometri a ritmo sostenuto e che prima o poi lo stesso ritmo lo dovrò provare in gara, in mezza. Ma forse è meglio affronatre un problema alla volta. E domani sarà una dura e lunga battaglia. Speriamo almeno di sopravvivere.