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Rip. 3x2000 7' 20" + 2x1000 3' 35" rec. 2'

Sono queste le serate che mi rimettono in pace col mondo. Quello della corsa. Uno di quegli allenamenti che un po' temevo e che, memore dell'errore d'orario di mercoledì, ho scelto con cura dove e quando correre. Devo dire che l'anello del centro sportivo di Carugate è un bel campo d'allenamento. Un buon sostituto della pista, soprattutto negli allenamenti più lunghi, quando le ripetute e le variazioni superano i canonici quattrocento metri. Anche se l'ho già sfruttato in più di un'occasione per altro. Ma soprattutto non ho trovato il caldo asfissiante della pausa pranzo, con il sole e l'umidità della sera mitigati dal piccolo boschetto al centro dell'anello che crea ombra e aria fresca a volontà. E' anche stata la prima volta in cui ho corso appena uscito dal lavoro e devo dire che non è stato così semplice. Un continuo slalom tra bambini in bicicletta, gruppi di signore al piccolo passo, runners al trotto e ciclisti di strada. Ma comunque un'ottima accoppiata visti poi i risultati della seduta. Evidentemente il dove-e-quando conta.

Devo anche dire che le Nike Lunaracer +3 sono delle ottime compagne di allenamento quando c'è bisogno di tirare fuori la velocità. Son curioso di provarle in gara. Tra l'altro nelle ultime settimane le Saucony Jazz 17 che sto usando nelle sedute più tranquille mi danno sensazioni strane nonostante abbiano praticamente appena finito solo il rodaggio. Son curioso di farle vedere a Michele il prima possibile. Ancora prima di partire ero sicuro che l'inizio allenamento non sarebbe stato troppo pesante, ma che dopo la metà la stanchezza avrebbe cominciato ad uscire. Ormai mi conosco. E infatti così è stato. Il vantaggio nel correre sull'anello è saper sempre a che punto ci si trova, avendo il chilometraggio segnato ogni cento metri. Un vantaggio che è anche allo stesso tempo uno svantaggio, nei momenti di crisi. Ma le ripetute questa volta sono andate alla grande. Fortunatamente mi sono trattenuto un po' nei primi metri non bruciandomi troppo come mio solito. Una sequenza di duemila perfetta, di qualche secondo sotto il ritmo da tabella: 3' 38", 3' 36", 3' 39" la media con soli due minuti di recupero (lentissimo peraltro) tra una e l'altra. La terza è stata dura, ma è anche stata l'ultima e pensare che poi la distanza da tirare sarebbe stata la metà è stato parecchio d'aiuto. I due mille finali sono in effetti andati molto bene. Non ero sicuro di riuscire ad abbassare la velocità rispetto alla media tenuta nelle precedenti serie, ma non ho avuto grossi problemi, se non quello di resistere: 3' 33" e 3' 34". E' bello vedere i risultati, soprattutto quando l'impegno c'è. Ripensandoci bene la sequenza è stata molto simile al canonico 4x2000 che ho usato nelle mie auto-preparazioni per la maratona ed è sempre stato uno degli allenamenti più difficili e duri. Questa volta qualche chilometro in meno, solo 12 Km (invece dei diciotto), dovuto al recupero estremamente breve. Meno chilometri totali, ma anche meno distanza per rifiatare. Le due facce della medaglia. 48' 52" intensi, ma voluti e finalmente goduti. Tra l'altro nella settimana più dura di questa strana estate. Ci vuole poco per ritrovare stimoli e sorriso. Basta non fermarsi mai.