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Post-concerto

Mi servivano proprio i chilometri di questa mattina. Dopo l'esperienza di una settimana fa sapevo che la serata di San Siro di ieri sera avrebbe lasciato segni quasi indelebili nelle gambe. Soprattutto i polpacci. Stare fermo per ore in piedi, saltellare sul posto, poco sonno e ore di viaggio in macchina non sono esercizi pre-gara da raccomandare. E me ne ero già accorto cinque anni fa, quando, dopo la mia quarta maratona e qualche giorno prima della Mezza di Nizza, mi ero procurato una bella contrattura di cui forse porto ancora i segni adesso. Tutta esperienza. Anche se poi quando la sveglia è suonata, le esperienze più recenti mi stavano consigliano di spegnerla e girarmi dall'altra parte.

Però bello correre al mattino. Con la trasferta triestina, l'unico momento adatto ad una breve corsa per scaricare le gambe, era la mattino presto. E ho preso al volo l'occasione. Mi piacerebbe più spesso correre prima di andare al lavoro, ma ci vorrebbe molta più costanza in molte cose. Andare a letto più presto la sera in primis. E poi abituarsi il prima possibile per riuscire a correre anche le ripetute. La temperatura sotto i 20°C è stata l'ideale. Il sole anche se non alto scaldava già, ma senza dare fastidio. L'aria più leggera. Il silenzio residuo dalla notte non ancora svanito. Solo qualche auto di troppo. E' stato il primo chilometro il tratto più faticoso. Ma una volta convinte le gambe che non sarebbero tornate a casa prima di aver completato i 6 Km in programma, tutto è diventato più facile. Solito giro pre-gara, passando dalla bassa di Gessate fino alla zona alta del Canale Villoresi per ritornare poi verso casa. Aria fresca e polmoni vogliosi di ossigeno. Il ritmo è cresciuto di passo in passo, quasi costantemente. Basta guardare l'andamento del grafico. E mi son sentito bene. La giornata prende un gusto diverso dopo una corsa, anche solo di 26' 15". Domani sera alla StraTrieste by Night sarà un clima del tutto diverso. Non mi aspetto nulla. Che è niente, ma anche tutto.