10 Miglia del Castello (Endine) - 8x1000
Sapevo non sarebbe stata una domenica semplice. Ma è stata una bella domenica. Una nuova gara magari da ripetersi, un buon allenamento. E una buona mangiata, che non guasta mai. Non so se essere più felice di aver fatto allenamento ed aver sofferto un po' di più ma aver portato a casa una buona sessione di ripetute o se essere rammaricato per non aver potuto dare il cento-per-cento in gara. Non è sempre così semplice decidere di giocarsi una gara per un allenamento. Soprattutto quando sei in strada e ti vedi superare durante i minuti del recupero. E sai di stare bene. Ma di sicuro è stato un aiuto nella fase di allungo. Psicologicamente ti senti quasi un intruso e vorresti unirti alla carovana. E quando il peggio sembra passato, arrivano a sorpresa gli strappi lungo il percorso.
Tra l'altro sorpresa finale per tutti, con l'ultimo chilometro lungo due. 17 Km totali, invece che i canonici sedici-virgola-uno e sprint finale lanciato nel vuoto per molti. Cosa che in tanti non hanno gradito. Certo, sarebbe bastato aspettare di vedere i gonfiabili dell'arrivo. Parte finale che per me è stata l'unica parte di gara vera. Appena recuperato un po' di fiato dall'ultima serie di ripetute mi sono accodato al piccolo gruppo che mi ha accompagnato per quasi tutta la gara in sorpassi e risorpassi continui. Ho tenuto il ritmo in coda facendomi tirare fino a quando non ho riconosciuto il boschetto che precedeva il piccolo centro sportivo con l'arrivo. Poi ho allungato leggermente togliendomi la piccola soddisfazione di dire ce ne avevo ancora. Cosa che già al terzo chilometro mi era sembrata impossibile.
La strategia iniziale era quella di correre tranquilli i primi due chilometri come riscaldamento e poi iniziare le otto serie di ripetute (8x1000 a 3' 35" con recupero di 3'). Avevo calcolato che le ripetute mi avrebbero occupato circa dodici chilometri dei sedici totali e così facendo avrei sofferto meno nel finale. Ma già dal primo chilometro tutto è andato diversamente. Pur non partendo volontariamente troppo avanti, mi sono ritrovato subito a recuperare un po' di posizioni per non rimanere troppo imballato. E così pur non volendo il primo chilometro è passato a 3' 45". Non una ripetuta da tabella, ma nemmeno un inizio tranquillo. Ma in effetti riuscire a correre senza farsi trascinare troppo dal ritmo gara non è semplice. Quando le fila si sono leggermente allungate ho iniziato il mio allenamento. Le strade completamente chiuse al traffico sono state ben corribili per tutta la prima parte di gara. Nessuna curva importante e leggerissime salite e discese. Che si sentono nelle gambe ma che non incidono prepotentemente sul ritmo. Il lago alla sinistra, placido e in attesa dei pescatori con le loro canne in mano. Temperatura pressochè perfetta, con cielo coperto e aria fresca. Forse solo un po' troppo umido. Praticamente una gara simile a quella fatta al caldo di Resia la scorsa estate, ma con sensazioni e percezioni del tutto diverse. Ma 3' 20" sul primo chilometro è stato davvero un po' troppo. E infatti mi sono chiesto come avrei fatto a portare a termine sia l'allenamento che i restanti tredici (in realtà poi quattordici) chilometri. E invece una ripetuta dopo l'altra i chilometri macinati sono aumentati e quelli rimanenti sono diminuiti. Ho superato tanti piccoli gruppetti, assestandomi alla fine insieme a cinque o sei runners che mi hanno accompagnato fino alla fine. Prima io davanti nella fase di allungo, poi loro nella mia fase di recupero.
La quarta serie è quella che ha dato il via alla parte di tracciato ondulata. Improvvisamente poco prima di Monasterolo abbiamo abbandonato la strada asfaltata per un passagio all'interno di un boschetto. Sentiero in mezzo agli alberi e prime salite fino al passaggio dentro al Castello. Qui è iniziata la fase più dura. Curve e controcurve, strappi in salita e discesa, asfalto, ciottolato, lastricato, sentieri, ghiaia. Il peggior posto per delle ripetute veloci. Ma non ho mollato il colpo. Ho spinto dove son riuscito, ho recuperato dove ho dovuto. Chiaramente il cronometro ne ha risentito, ma le gambe non si sono certo risparmiate. Anzi, in alcuni tratti le ho sentite davvero al limite. E la schiena me lo ricorda ancora oggi. Molto più suggestiva la seconda parte di gara, con passaggi quasi a sfiorare il lago e paesaggi da gustarsi. E nonostante il tracciato molto tecnico, anche un bel panorama tra piccoli scorci di paese e aree verdi. Non credevo ne sarei uscito facilmente, ma quando il cronometro ha dato l'alt all'ultima serie di ripetute ho quasi tirato un sospiro di sollievo. Quasi, dovendo aspettare qualche minuto prima di ritrovare il respiro. Qui finalmente mi sono accodato al gruppo che mi ha portato all'arrivo dopo 1h 08' 33". Una media attorno ai 4' al chilometro, che per un allenamento di ripetute non è per nulla male. Rimane il rammarico di sapere come sarebbe potuta andare se avessi fatto gara vera.
Chi invece l'ha fatta è arrivato poco dopo. Chiara (seconda di categoria) insieme allo Zio e poco più indietro mia Mamma con un altro nuovo primo posto. Il giusto per coronare la sua festa.