Il tempo tra le dita
Sapevo che oggi non sarebbe stata una gran giornata, ma pensavo solo per i postumi dell'allenamento di ieri. Guardandomi allo specchio dello spogliatoio mentre mi cambiavo ho anche storto un po' la bocca per l'abbinamento completamente sbagliato canotta bianca/blu e pantaloncini giallo-flu/grigio. Ma dopotutto sarebbe stato solo un lento sul Naviglio, per cui un occhio lo avrei potuto anche chiudere. Ma quando ho preso in mano il garmin e il cinturino mi è rimasto tra le dita ho capito che al peggio non c'è mai fine. Contrattempo non tanto per gli allenamenti di oggi e domani, che potrei benissimo correre senza gps, quanto per quello di domenica al Giro del Lago di Endine, in cui ho in programma le ripetute lunghe. E mi sa che mi toccherà inventarmi qualche stratagemma visto che prima della prossima settimana non riuscirò a cambiarlo.
Oggi non m'è rimasto altro da fare che correre con l'orologio in mano. E finchè si tratta di un lento lungo il Naviglio nessun fastidio. Ero più preoccupato per le gambe decisamente appesantite dopo le ripetute di ieri. Ci ho messo più di due chilometri a trovare il ritmo e solo perchè al terzo intermedio ho volutamente accelerato per non andare troppo piano. Quadricipiti totalmente affaticati. E me ne sono accorto anche stanotte mentre mi svegliavo tra una dormita e l'altra. Era da tanto che non mi sentivo così. Ma credo che basterà scaricare prima della prossima gara e tutto dovrebbe tornare a posto. Domenica sarà l'ultimo vero carico. Sul Naviglio solo 10 Km dove ho reincontrato l'amico-sub dell'altro giorno. E mi son goduto la pausa di mezza giornata scrutando il verde del parco. Scorci da immortalare. L'acqua alta ha riportato le anatre a planare lungo la Martesana. Eleganza e precisione. In realtà non vedevo l'ora che finissero i 44' 39" di allenamento. Il resto era tutta una scusa per tenere la testa occupata.