In coda sul Naviglio
E' ormai assodato che uno degli sport preferiti dalla maggior parte dei sedentari-martesani sia uscire tutti insieme nei giorni di festa e inondare la pista cliclabile del Naviglio con la più disparata forma di bici-ciclo-turistiche. Ieri sembrava di assistere ad un esodo di massa nel momento in cui le riserve petrolifere mondiali fossero finite. Una coda unica che partiva dalle vicinanze di Milano e si estendeva fin quasi a Lecco dove l'Adda che noi conosciamo prende vita e forma. Sapevo che avrei incontrato quella carovana nel momento in cui ho aperto le finestre ed ho visto il cielo azzurro, il sole e una quasi calda primavera. Bello che tanta gente venga ispirata dalle limpide giornate primaverili per uscire all'aria aperta, ma più bello sarebbe se la scelta non cadesse in soli tre giorni all'anno, pasquetta, venticinque aprile e primo maggio. E solo quando c'è il sole.
Fortunatamente di mio avevo già anticipato la seduta di ripetute di un giorno e lungo il Naviglio ho corso solo un lento per scaricare le gambe. Sarebbe stato imbarazzante non riuscire a correre neanche cento metri senza dover rallentare ripetutamente per il continuo slalom tra biciclette e pedoni. Ma è stato divertente correre in mezo a tutta quella confusione e vedere come ognuno interpreti a proprio modo l'idea di una passeggiata o del fare sport. La cosa strana è stata incontrare pochissimi runners nei 12 Km tra Gessate e Inzago. Me ne sarei aspettati molti di più, ma probabilmente l'abitudine di correre in gare amatoriali o competitive la domenica sta cominciando anche a prendere le feste infrasettimanali. Di mio ho fatto invece una fatica incredibile. Le ripetute in salita e in pista di mercoledì hanno lasciato un bel debito nelle gambe. Chiara mi ha accompagnato in bici per la prima metà, proseguendo poi per un giro un po' più lungo e lasciandomi nello straziante ritorno verso casa. Fatica però vuol dire che ho lavorato bene quando ho dovuto. Non sentivo i quadricipiti così indolenziti e le gambe così pesanti dagli ultimi lunghi pre-maratona. Ma ho rispettato perfettamente il diktat del Prof andando e ritornando nei 53' 12" prestabiliti.
Maggio, inaugurato ieri, sarà un mese un po' più scarico di gare. Il Fornacione Night Trail a cui avremmo dovuto partecipare in coppia io e Chiara è saltato su consiglio di Fulvio. Per quel week-end opteremo su due gare veloci: io alla ormai classica 10K di Monza e lei alla Donna di Fiori Race di Montisola. Per il resto sarà un mese denso di allenamenti. Domenica saremo alla Bavisela, la Maratona di Trieste, ma solo per un allenamento. Son curioso di sapere a che punto sarò tra trenta giorni. Testa bassa e sgambettare.