L'airone spettatore
Con queste giornate uscire a correre è solo un piacere. Ed un piacere sentire l'aria fresca che entra dalla canottiera e sale dai pantaloncini. Divisa estiva obbligatoria, almeno per me. Mi ricordo ancora le prime volte che ho provato gli svolazzini: una sensazione di libertà e leggerezza inspiegabili. Gambe libere da ogni attrito, aria fresca che le accarezza fino all'inguine. Una sensazione di corsa, nuova, diversa. Sono ancora pochi quelli che li provano. Ma sono quel salto che una volta fatto è difficile tornare indietro. Sembra addirittura di andare più forte, anche se magari così non è. Ma non avere più nessuna minima costrizione nei movimenti è come prendere la rincorsa e aprire le ali. Un balzo per correre liberi.
E' per questo che un po' mi dispiace incontrare gente ancora avvolta da divise lunghe e invernali. Lo so che sono ripetitivo, ma è lo trovo assurdo. C'è sicuramente qualcuno che lo fa per sudare, perchè pensa che sudando tanto e copiosamente si dimagrisca. Peccato che si stia facendo solo del male. E, tra l'altro, facendo dell'inutile fatica in più. Chissà cos'avrà pensato l'airone-spettatore che oggi stava al fresco nel piccolo rigagnolo d'acqua del Naviglio. Immobile, sulle due zampe, sguardo attento sull'alzaia guardava interessato tutti quelli che passavano e che lo ricambiavano a loro volta. Da sempre, da quando corro, ogni volta che incontro un airone penso che sia una giornata fortunata. Magari non è così, ma almeno me la rallegra. In realtà poi oggi ho sbagliato allenamento. Mi son dimenticato di guardare la tabella prima di uscire di casa ed ero convinto che fossero previsti 12 Km, otto a 4' 30" e quattro a 4' 20". Peccato che i più veloci fossero sei e non quattro e i complessivi quattordici. Ma non c'è problema, recupererò giovedì, invertendoli con quelli di oggi, almeno il chilometraggio settimanale rimarrà invariato.
Oggi sono ritornato alla Nike Pegasus +30 che dovrebbero diventare le nuove compagne per i prossimi ottocento chilometri, o forse un po' meno. Speriamo non creino problemi, soprattutto al polpaccio. Sono molto più ammortizzate e soprattutto hanno ancora un drop tacco-punta alto rispetto a tutte le ultime nuove di altre case. Son quattro mesi che mi aspettavano scalpitanti nell'armadio. Un po' di venticello lungo l'alzaia, nemico nel tratto di ritorno. Ho fatto appena in tempo a salutare l'amico-airone intento a pescare i pocho pesci rimasti e poi ho aumentatao il ritmo per il finale. La cosa strana che ho notato è che, nella seconda parte pur aumentando il passo, ho sudato decisamente meno che all'inizio. Probabilmente l'effetto del vento. 53' 09" per ridare un po' di ritmo alle gambe. Speriamo che domani non faccia troppo caldo.