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Camminata 5 Fonti (Misano Gera d'Adda)

Più che una tapasciata mi è sembrato un vero e proprio trail. Ma senza dislivello. E' incredibile come la disabitudine a correre lungo i sentieri si senta immediatamente quando non lo si fa per un po'. E per un po', intendo qualche mese. La velocità costante dell'asfalto sembra quasi un sogno. I muscoli che entrano in gioco ad ogni passo molti più di quelli che si possa pensare. Di certo allenarsi così ha ancora più valore, potenzialmente. Per quello amo le tapasciate. E anche perchè lasciano la mente molto più libera. Non c'è cronometro di gara che possa farti cadere in tentazione di fare qualcosa di diverso da quello che hai programmato. E' solo corsa per sè stessi, una semplice scampagnata in attesa dello sparo.

E nonostante dovessi fare solo un medio lento la giornata è stata impegnativa. Il gruppo ha optato per le colline brianzole di Monticello, dove un anno fa eravamo stati accolti da una pesante nevicata. A me non sarebbe cambiato molto, ma Chiara ha preferito provare un po' di ritmo maratona in vista di Padova, per cui abbiamo optato per la bassa pianura cremasco-bergamasca di Misano Gera d'Adda. Interessante, visto che non ci ero mai stato prima. Anche perchè sapevamo a cosa saremmo andati incontro: campi, campi, campi e ancora campi. Ci siamo incastrati ognuno col suo programma e ho lasciato che Chiara facesse prima un giro da sola per poi finire insieme il suo lungo a ritmo più sostenuto. Insomma, un'altra giornata da pacer non-ufficiale. E visti i prossimi impegni correre insieme è sempre più fondamentale. Oltre che bello. La temperatura prima delle otto è rimasta fresca fino a quando la foschia non ha lasciato trapassare un po' di calore dal sole. La contemporaneità di quattro tapasciate (Monticello, Sulbiate, Tavazzano e Misano, nda) più la Scarpa d'Oro di Vigevano a fatto sì che il percorso fosse abbastanza libero. Solo qualche intoppo nei primi chilometri incrociando i camminatori, ma una volta inoltrati lungo il percorso più lungo non ci sono stati più grossi problemi. Ho fatto un po' fatica a tenere il ritmo costante, continuando a passare da tratti lungo sentieri completamenti sconnessi e secchissimi e tratti completamente sull'erba fresca e ancora umida dalla notte. Le strade ben lontane. I miei sedici chilometri da tabella sono poi diventati 18 Km e il ritmo da 4' 30" è passato subito a 4' 25" per stare con Chiara. Distanze che sono un ricordo ancora dello scorso anno. E infatti nel finale un po' di affaticamento, soprattutto nei flessori, l'ho sentito. C'è anche da tenere presente che sabato mattina avevo già immagazzinato le serie di ripetute. Non abbiamo parlato molto, ma ci siamo goduti il verde della campagna. Dopotutto, visti gli ultimi aggiornamenti stradali in corso tra Milano e Brescia saranno sempre meno i paradisi verdi percorribili senza troppi intoppi. Alla fine ne è uscito un buon medio. Ho allungato le distanze senza forzare ed ho scaricato le gambe appesantite dall'ultima settimana di allenamento. Anche se nel pomeriggio la sensazione era quella di aver fatto anche io più di trenta chilometri e non di aver corso solo per 1h 20' 33". Tempi da mezza. Tempi che vorrei presto lasciarmi alle spalle.