Mezza Maratonina di Treviglio
Tutto è andato come doveva andare. Buon allenamento e buona risposta di gambe, fiato e forma. Buona gara e buon risultato per Chiara. Si può dire una buona domenica. Era tutto un po' una scommessa, ma ben pesata. Sapevo che stavo lavorando bene e sapevo che anche Chiara sta progredendo poco alla volta. Ma gli imprevisti possono capitare sempre. I 4' 10" di crociera in settimana non sono stati una passeggiata e le gambe ieri non stavano benissimo. Il cross di ieri pomeriggio avrebbe invece potuto fare qualche scherzo a lei. Ma di sorprese negative non ce ne sono state. Tutto secondo previsione. Alla fine sarebbe stato il primo anno senza Maratonina di Treviglio, ma anche se solo per la seconda parte, ho voluto comunque esserci. Ci sono tradizioni che vanno sempre rispettate e questo era uno dei nostri primi appuntamenti dell'anno.
Certo, magari avremmo potuto scegliere un parterre più facile. Ci sono persone campioni in questo. Correre nella bergamasca è sempre un'impresa titanica. Per questo lì i risultati contano molto di più. Oggi ospite di giornata era l'amico Paolo, da Luino. Peccato per lui aver scelto Treviglio come prova di mezza. Non tanto per il risultato (come avevo previsto subito un buon pb migliorato di quasi quattro minuti, nda) ma come posizionamento, poco prima della centesima posizione. Avesse fatto quattro passi alle nelle Terre Verdiane, sarebbe potuto benissimo arrivare tra i primi quindici! Direi un po' di differenza. Ma anche per questo è bello correre a Bergamo o Milano o Brescia: per vincere devi davvero vincere. E mi sa che per un po', proprio per questo, di podi ne vedrò pochi. La mia categoria, con i nuovi regolamenti, è diventata un bagno di sangue. Cercherò per lo meno di sopravvivere. Ma al momento non è una mia preoccupazione. Per ora devo solo pensare a ritrovare i tempi di una volta. Tempi che piano piano stanno tornando.
Mi è sembrata una Maratonina di Treviglio uguale a tante altre quella di oggi fino a quando, poco prima del via, non mi sono allontanato dal gonfiabile della partenza con l'auto per raggiungere la metà del percorso. Treviglio è sempre l'occasione per rivedere i compagni di squadra della Martesana Corse che durante l'anno non si incrociano spesso e qualche amico runner. E il pre-gara non è cambiato. E' cambiato invece il meteo: quasi +20°C di differenza dallo scorso anno, quando all'arrivo ad accoglierci erano stati grossi fiocchi di neve e il gelo. Oggi sembrava primavera. O forse davvero già lo era. E diversa è stata anche la mia partenza. Mi sono fatto trovare all'undicesimo chilometro per accompagnare Chiara nei suoi ultimi 10 Km e fare il mio allenamento. Coincidenza vuole che i nostri ritmi di giornata coincidessero. I suoi chilometri però sono stati il doppio. Quindi riscaldamento in solitaria tra le ville di Fara Gera d'Adda in compagnia dei volontari di servizio lungo le strade del percorso. Un buon venti minuti di lento e allunghi. Poi son passato da spettatore-incitatore dei top di giornata e dei primi conoscenti a pacer per Chiara, che mi ha quasi colto di sorpresa col suo arrivo. Ma in orario perfetto.
E' arrivata con buon passo in compagnia di mio Zio, che però ha rallentato subito appena mi sono unito al loro duo. Peccato perchè avremmo potuto fare benissimo un arrivo trionfale in tre. La cosa più difficile per me sarebbe dovuta essere trovare il passo giusto. Ma il primo esame l'ho superato alla grande lasciandomi trascinare da loro per qualche centinaio di metri e prendendo il ritmo di riferimento. Essere fresco e iniziare a fare il passo proprio nel momento di maggiore fatica in una mezza sarebbe potuto essere controproducente. Ma tutto è andato bene. Mi son girato spesso per controllare Chiara che nel chilometro tra Fara e Pontirolo ha sofferto parecchio. E' un chilometro maledetto quello. Lo soffro molto anche io in mezza e lo soffrono in molti. Credo un falsopiano che non si riconosce ad occhio e proprio nel momento quasi più critico di gara. Una vera incognita ogni anno. E' stato il tratto più lento, molto più lento, ma recuperato subito nel chilometro a seguire. Ho sentito il fiato pesante di Chiara da subito, ma non ha mai mollato cercando di stare al passo. Io, invece, non ho mai sofferto l'andatura nè la distanza. Non pensavo che sarei riuscito a correre così facilmente. Pensare più alla sua situazione che al mio stato mi ha aiutato a deconcentrarmi dal polpaccio e dalla mia fatica. Un esercizio che dovrei forse fare più spesso. Estraniarmi e pensare ad altro. Funziona. E così facendo i chilometri sono passati. Lasciato alle spalle anche Pontirolo, si sono susseguiti a buon ritmo i saliscendi tra le curve verso Castel Cerreto e poi il lungo-stretto rettilineo verso Treviglio e gli ultimi chilometri. Abbiamo recuperato qualche posizione sfilando regolarmente i piccoli gruppetti che ci precedevano. Avrei voluto tirare gli ultimi due chilometri a ritmo più sostenuto, ma ho assecondato le gambe di Chiara, decisamente e giustamente più affaticate delle mie. A dire il vero credevo che sarei arrivato molto più stanco io di lei e invece sono rimasto piacevolmente stupito dalla mia buona condizione. Non un ritmo regolarissimo, ma 4' 09" di media finale, 41' 28". Settimana prossima tocca a me fare sul serio. Per lei è già stato un week-end con un primo e un secondo posto di categoria (e pb sulla distanza). Ordinaria amministrazione.