Bagnato e stanco
Oggi pioggia. Ma come se non ci fosse stata. Anzi, è stato piacevole. Finchè il freddo e l'umidità non entrano nelle ossa, sentire il ticchettìo delle gocce sulla testa dà un senso di libertà ineguagliabile. Bisogna solo combattere con quel terrore innato di bagnarsi. Cambiare la prospettiva. Viverla come un'opportunità. Da sempre correre sotto la pioggia mi ha reso il gesto più facile. Sarà per la temperatura corporea più bassa o per il minor attrito delle scarpe non so. Ma mi piace sentirla, senza giacche antipioggia, cappellini, completi pesanti. Essere libero di correre, senza condizionamenti.
All'arrivo dei 12 Km ero un po' bagnato, ma ho sperimentato di peggio. Certo, quelli che dall'alto al caldo chiuso della palestra che correvano sul tapis rulant mi hanno visto arrivare al Centro Sportivo, avranno pensato che non fossi del tutto a posto. Ma tra il sudore accumulato sulle loro maglie di cotone grige e la pioggia che mi ha solleticato per tutto l'allenamento con l'aria fresca e le anatre a farmi compagnia, non avrei avuto alcun dubbio su cosa scegliere. Anatre, tante anatre, e leprotti selvatici. I miei compagni di oggi. La pioggia tiene lontano dall'alzaia il caos-umano e gli animali ne approfittano. E non si sono nemmeno spaventati o allontanati al mio passaggio. E mi sono ricordato del vecchio compagno-airone che non vedo da tempo. Mente distratta per la maggior parte dei 53' 05" di oggi, rapita da quello che mi succedeva attorno e dal contorno che comincio a scoprire. Fino ad oggi non avevo nemmeno mai notato il bellissimo cascinale abbandonato alle porte di Bussero. Posizione invidiabile, circondato da campi e dal Naviglio. Un peccato vederlo così decadente. Le gambe sono andate da sole. Pensavo che avrei subìto maggiormente la corsa di ieri ed invece i ritmi sono anddati in crescendo. A sensazione mi sembra che il tratto d'andata sia un po' più impegnativo del ritorno ed infatti, come anche già provati ieri, dopo il giro di boa pur facendo fatica ho incrementato leggermente il ritmo. Dovrei andare un po' più piano, lo so. Ma la voglia è davvero dura da tenere a freno. Anche se poi negli ultimi due chilometri un po' l'ho pagata. Gambe diventate improvvisamente pesanti e rigide. Forse anche un po' intirizzite dal clima. Ma son contento così. Bagnato e stanco.