Pausa pioggia
Pausa pranzo. Pausa pioggia. Pausa corsa. Meglio non poteva andare oggi. Ero già pronto ad un ritorno verso l'ufficio umido, freddo e intirizzito. Invece il tempo è stato clemente. Non ci sarà il sole, ma giornata come quella di oggi sono l'ideale per correre. Pantaloni tre-quarti, maglia maniche lunghe leggera. Unico abbigliamento invernale che mi sono permesso, il cappellino. Che poi, dopo metà allenamento, ha cominciato a darmi fastidio. Per fortuna i guanti li avevo dimenticati a casa. Sono solo i primi dieci minuti di corsa da superare, quella disabitudine data dal caldo dell'ufficio al fresco-umido dell'inverno.
Ancora una settimana di lenti prima di riprendere gli allenamenti veri. Anche se i ritmi saranno un po' più blandi in questo primo mese. Ma già essere per strada mi sembra un miracolo. Chilometri da mettere nelle gambe, suole da consumare. Stranamente lungo il Naviglio poca gente. Molti si saranno spaventati per le previsioni che davano pioggia incessante per tutta settimana. Ma quando stai fermo per un mese e mezzo, pioggia o non pioggia, l'unica cosa che veramente conta è sentire l'asfalto sotto i piedi. Il problema dei 12 Km di oggi è stato quello di trattenermi. Non che i ritmi potessero essere molto più alti, ma la sensazione è sempre quella di fare girae le gambe più forti. Ho cercato di rimanere sui 4' 30" previsti, ma la foga mi ha spinto sempre un po' di più. Sono arrivato fino alle porte di Gorgonzola, alle prime case lungo l'alzaia. Praticamente appena dopo il giro di boa della stessa distanza partendo da Gessate. Strade che avevo provato lo scorso anno. Quindi a occhio ho stimato che da casa al Centro Sportivo di Cernusco ci siano giusto dodici chilometri. Al giro di boa ho sentito la fatica. Anche perchè non ho ancora ben memorizzato la strada con dei riferimenti fissi. Le gambe hanno dato qualche fastidio in zona gemelli, ma spero sia solo questione di tempo prima che i muscoli si riformino. L'asfalto mi ha aiutato ad andare un po' più forte rispetto a domenica, chiudendo in 53' 41". Ho notato come la percezione della stessa distanza sia completamente differente se fatta in tapasciata o in allenamento, come se fossero percorsi completamente diversi. In attesa che dodici chilometri ritornino un abitudine piuttosto che un lungo.
In ultimo faccio i complimenti all'amico Mauro che domenica al cross di Cittiglio ha messo la zampata vincente al Trofeo Monga, vincendolo alla sua prima partecipazione. Campioni si nasce. E nonostante il colpo della strega che lo ha colto poco prima di scendere in pista. E' lo scotto da pagare per i nostri primi quarant'anni...