Centopassi (Romano di Lombardia)
Un altro passo è stato fatto. Forse più di uno. Qualche chilometro aggiunto alle ultime corse, ma soprattutto una corsa sciolta, leggera, tranquilla. Esattamente quello che cercavo come avevo scritto nell'ultimo post della scorsa settimana. E' la magia del correre in compagnia. Correre insieme a tanti altri, senza un cronometro che scandisca il tempo, senza la foga di guadagnare una posizione. Correre, seguire, superare, cercando i cartelli del proprio percorso. Personale e di giornata. Ma soprattutto correre fianco a fianco per riassaporare il gusto di una corsa insieme, sapendo che sarà solo la prima di una lunga serie. Si ricomincia.
Sono stati solo cinque i chilometri corsi insieme a Chiara, ma sono bastati quelli per cambiare tutto il resto. Non eravamo mai stati alla 100 Passi... in marcia per la vita a Romano di Lombardia. Un po' distante dai nostri soliti percorsi e soprattutto in concomitanza con altre belle marce. Ma ci seriva un percorso piatto, soprattutto a me, e la scelta possibile tra più percorsi. Ed i dieci chilometri previsti mi sono sembrati l'ideale. Nessuna pretesa. Solo correre e allungare la distanza. Ma soprattutto farlo insieme a Chiara fino all'inevitabile bivio che l'avrebbe portata a completare la sua mezza. Solo qualche disagio iniziale per il parcheggio a più di un chilometro dalla partenza, che alla fine è diventato un plus piuttosto che un difetto. La prima parte di percorso, quella fatta insieme, è stata sicuramente la migliore. Un giro in tondo al centro di Romano, circumnavigando le mura della vecchia cittadella all'interno del fossato. Un giro tranquillo, lungo vialoni larghi e ordinati. Il silenzio della domenica mattina con i soli nostri discorsi ad interromperlo. Ho lasciato che fosse Chiara a fare il passo secondo le sue tabelle. Il tempo è stato più che clemente, con una pausa pioggia per tutta la mattina e una temperatura quasi fin troppo calda. Usciti dal paese, appena le strade si sono trasformate in vialetti tra le campagne ci siamo divisi per ritrovarci solo all'arrivo. Rimanere solo mi ha ravvicinato ad ascoltare le gambe, ma il terreno molliccio e pieno di fango è stata una buona distrazione. Il ritmo è stato completamente casuale. Mi interessava solo correre, senza fini. Correre per i piacere di farlo, slalomare tra camminatori e runners lungo la sponda sinistra del Serio, piatto e silenzioso. Mi ha ricordato il tratto di Adda che sfiora Rivolta. Come mondi paralleli sfalsati su piani differenti. L'erba, il fango e i sentieri di campagna hanno reso tutto più lento e ovattato. Pochi alberi, nessun rumore. Silenzio rotto solo dal bip chilometrico del gps. Chilometri che sono diminuiti poco alla volta, con l'aumentare quasi naturale del ritmo man mano che ci siamo riavvicinati all'asfalto. Alla fine sono stati 12 Km complessivi, con il ritorno fino al parcheggio. E forse avrei anche potuto continuare. Ma non c'è fretta. 55' 31" sono stati più che sufficienti. Saranno le prossime settimane a ridare il ritmo.