Correre in pace-r
E' un po' come quando si litiga con qualcuno a cui si vuole bene e rimane qualcosa in sospeso. Quel dire-non-dire che lascia dei momenti di imbarazzo, quella voglia che tutto ritorni come prima, meglio di prima, ma si sente che non è ancora passato tutto. E con la corsa, al momento, sono così. Mi manca ancora la libertà di esserci e basta, di non pensare se tutto è a posto, di non stare sull'attenti al minimo segnale di allarme. Quella tranquillità di godere del solo momento. Vorrei allacciare le scarpe e spegnere il cervello e ritornare sudato. Correre e accompagnarmi, come facendo il pace-r di me stesso.
Mi sono fermato un giorno in più per paura di una ricaduta. E invece sembra che la gamba stia bene. Affaticamento come supponevo. Muscolo rilassato, anche fin troppo molle. Meglio così. Finirò le corse di rilancio questa settimana per poi riaffidarmi al recupero vero e proprio nelle sapienti mani del prof. Massini. Abbiamo già stabilito anche il ritorno in gara che (incrocio le dita) dovrebbe essere nei 10 Km della Parabiago Run, il 2 marzo. Mi aspettavo di gareggiare più avanti, ma forse uno step per verificare lo stato del recupero non è cosa cattiva.
Ieri sera sono stato alla presentazione delle nuove Brooks Transcendent, al 39° Piano del Palazzo della Regione a Milano. Ottima la location, visto il pay-off Rise Above the Run. Ho rivisto qualche amico runner, Mattia, Mirko e lo staff di Runner's World e respirato aria di corsa. Al di là della scarpa e delle nuove tecnologie presentate sono due i punti che mi hanno interessato. Primo, la nuova tendenza di stondare la parte posteriore del tallone nelle scarpe per un appoggio più naturale e un baricentro più avanzato. Secondo, la tendenza di una nuova riclassificazione delle tipologie di scarpe, sempre meno classificabili nelle rigide e ormai datate categorie neutrali/supinazione/pronazione. Un argomento che mi piacerebbe affrontare nei prossimi giorni.
Oggi invece ancora 8 Km lungo il Naviglio. Praticamente allenamento uguale in media a quello di martedì, con stesse sensazioni post-corsa. Dolore permanente ai polpacci e fiato corto. Classica pioggerella autunnale lombarda dall'inizio alla fine. La fatica l'ho sentita soprattutto nel ritorno verso il Centro Sportivo, ma ho rallentato solo nell'ultimo chilometro per far sciogliere un po' le gambe. 35' 37" che sembrano non finire mai. Però rispetto a qualche settimana fa i passi avanti sono già enormi. Basta non fermarsi.