Prove da Pacer
Quel che dovevo fare già l'ho fatto. Ormai è quasi passato un mese dal week-end di Carpi. Adesso per me è ora di raccogliere un po' di seminato (la prossima settimana, nda) e, visto che sono meno legato ai programmi, di provare ad aiutare Chiara a raggiungere i suoi obiettivi. Non che da sola non ce la possa fare, ma in due è sicuramente più bello. Anche se le gambe, in corsa, poi sono le sue e non le mie. E soprattutto la testa. Avrei dovuto correre un lento, ho solo aumentato un po' la velocità facendo una variazione di ritmo. Ma soprattutto abbiamo ri-provato a correre insieme, come succederà ancora domenica a Busto Arsizio per i primi due terzi di gara e come succederà poi a Firenze tra venti giorni nella prima metà di gara. Prove da pacer. Un test più per me che per lei.
Potrebbe anche essere stata una delle ultime uscite serali se andranno in porto i programmi di corsa in pausa pranzo. La tabella per la maratona di Chiara prevedeva ripetute lunghe di 4 e 3 Km. Per me un lento da 12 Km. Esattamente la stessa distanza da ricoprire tra recupero, riscaldamento e defaticamento. Segni del destino. Ho lasciato che facesse lei il passo inizialmente perchè arrivasse adeguatamente calda sul Naviglio, ma senza esagerare. Abbiamo incrociato Simone di ritorno dal suo giro serale. Per fortuna aveva detto di essere stanco... Allo scoccare del secondo intermedio ho poi preso io il comando del ritmo. Sono andato a sensazione per trovare la velocità giusta che sarebbe dovuta essere, nella prima sessione, attorno ai 4' 10". Serata meno buia del solito. Avremmo potuto correre anche senza luce frontale, ma con le ripetute è meglio andare sul sicuro. Chiara è stata al passo sin da subito. Un po' di fiatone, ma non ha mai perso velocità. Buon segno. Perchè vuol dire che la fatica che di solito fa nelle sedute di ripetute è più mentale che di gambe. Ma questo l'ho sempre sostenuto. Ascoltando la sua falcata e il suo respiro ho aspettato la seconda metà di sessione per aumentare leggermente il ritmo. Ed infatti, come immaginavo, non c'è stato alcun problema. Un chilometro di recupero e poi, praticamente con lo stesso passo del finale di prima sessione, abbiamo iniziato la seconda. Doveva essere impostata sui 4' 05" ma anche in questo caso inizio e fine sono stati un po' più veloci. E' un po' il segreto che mi ha insegnato Fulvio qualche settimana fa: correre a sensazione senza preoccuparsi sempre del cronometro. Anche in ripetuta. 52' 58" il totale dell'allenamento, 4' 25" di media. Chiara dovrà correre poi a 4' 30". Se non sono buoni segni questi... basta solo esserne convinti.