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Ripetute 10x80 salita + 10x400 1' 24" [A2]

Giornata di illuminazioni. Sarà stata l'influenza della giornata di sole e delle temperature primaverili, ma il caldo dell'ora di pranzo mi ha messo addosso una (in)sana voglia di correre. Pensando agli allenamenti di oggi, delle prossime settimane e dei prossimi mesi ho provato a pensare a come migliorare ogni seduta. A partire da quella di stasera. E l'intuizione è arrivata da sola, facendo uno-più-uno. E per non lasciare nulla al caso è arrivata anche l'idea per provare a sfruttare la luce del giorno del periodo invernale. Avere vicino un centro sportivo, con pista e spogliatoi potrebbe essere una buona alternativa al buio e al freddo delle sere passate lungo il Naviglio.

Ripensando alle salite in zona, mi sono venute in mente le poche intorno al Naviglio, quasi tutte posizionate tra Cassano e Vaprio d'Adda, proprio dove il Parco dell'Adda offre le zone più impervie, tra dislivello e percorsi sterrati. E proprio quella tra Groppello e Fara mi ha anche dato l'idea (con possibile riserva) per le successive ripetute sui 400 m: il Centro Sportivo di Cassano, con campi da calcio, velodromo, piscina, campi da tennis e da calcetto. L'alternativa sarebbe stata correre lungo la ciclabile per quattro chilometri in direzione opposta al solito, verso Inzago, andata e ritorno. Non ci ho pensato due volte. L'unico grosso problema, riscontrato anche settimana scorsa, è stato trovare i riferimenti e misurare le distanze sulla prima ripetuta di ogni serie. Quando sono arrivato alla salita/discesa di Fara Gera d'Adda la sorpresa più grossa è stato il buio. Oscuro buio. Fortunatamente avevo la luce frontale. La salita parte dalla sponda dell'Adda, dopo il ponticello fuori paese, fino all'alzaia sterrata che da Groppello arriva a Canonica. Circa 170 m completamente immersi nel boschetto che costeggia la sponda del fiume. Una lunga galleria fatta di rami, foglie umide e buio. Silenzio rotto solo dai versi degli animali delle cascine sull'altra sponda e dalle foglie secche che continuamente cadono dagli alberi. I lampioni sono lontani. Come anche le case e le strade. Il profumo dell'autunno mi ha riempito i polmoni. Mi ci è voluto qualche minuto per abituarmi all'habitat e soprattutto a trovare i riferimenti per la prima serie di ripetute in salita. Il dislivello direi che è ottimo per la prova: nè troppo piano nè troppo impegnativo. Sicuramente meglio dei cavalcavia. 80/90 m di ripetuta e poi recupero a salire fino alla sommità per poi ridiscendere all'inizio. Impegnativo, ma corribile al massimo. Un po' lenta la prima, ma a buon ritmo le successive. Con l'ultima, ho voluto provare ad arrivare in cima alla salita. Per fortuna non sono state tutte così. Per arrivare al Centro Sportivo di Cassano ho poi defaticato per quasi due chilometri. Avevo intravisto la possibilità di correre in pista sul tartan del campo da calcio principale o di scegliere il circuito asfaltato attorno al velodromo. Essendo chiusa la prima non ho avuto scelta, anche se avrei comunque optato per il terreno più duro. Non sapevo quanto fosse lungo il percorso, anche perchè sviluppato in una maniera diversa dal solito ovale. E infatti la prima delle dieci ripetute sui 400 m è stata più una prova, anche se corsa al massimo. Una volta verificato che un giro completo fosse della misura esatta, ho solo poi pensato a correre. Ho alternato quattrocento metri di allungo e quattrocento metri di recupero, stando in entrambe i casi qualche secondo sotto il tempo prestabilito. Un po' di fastidio ai polpacci. Spero sia solo affaticamento. Non è stato semplice arrivare alla fine delle serie, ho sofferto molto di più rispetto alle ripetute di sette giorni fa. Non so se sia stata la costante ripetizione del circuito o forse i quasi 15 Km totali di allenamento. Comunque un ottimo allenamento. E un'ottima accoppiata.