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L'inizio

Meglio di così non poteva essere. Passi per il buio ormai costante alla sera, ma una temperatura tanto mite non me la sarei aspettata ad ottobre inoltrato. E, di solito, chi ben comincia... Passata la settimana di riposo post-maratona e tirato il bilancio degli ultimi tre-quattro mesi, non resta che pensare al domani. Domani che sarà lungo. Ho parlato con il prof. Massini spiegandogli i miei obiettivi, le mie intenzioni. Ho pensato a quello che vorrei immaginandomi una programmazione sul lungo periodo ed è stato gratificante verificare che anche lui la pensa come. Vuol dire che qualcosa in questi anni l'ho imparato. Rimane solo da metterlo in pratica.

Ho corso solo per correre. Per piacere. Per godermi una serata. Per concludere al meglio la giornata. Niente cronometro, niente intertempi. Solo corsa. A sensazione. Così ho avuto anche la mente libera per pensare, per immaginare quello che mi prospetteranno i prossimi mesi. Non c'era nessuno in giro, solo qualche altro runner ormai visibile solo per l'immancabile lucina da braccio o sulla fronte. E correre come se fossi dentro ad un tunnel buio aiuta l'introspezione. Maglietta estiva e pantaloncini, le gambe che hanno girato bene, leggere. E' stato proprio questo senso di leggerezza a liberare la corsa. Il ritmo non conta. Ho ancora solo un piccolo fastidio all'esterno del polpaccio destro frutto probabilmente di un affaticamento delle salite di domenica. Ed ho ripensato a quanto mi sono detto con Fulvio: voglio lavorare sulla velocità. Correre sotto i 4' 00", sempre. Anche in maratona. E per fare questo ci vuole un po' di tempo. Preparare quarantadue chilometri vuol dire occupare quattro mesi (tre prima e uno dopo) in cui lavorare solo per quello. Che vorrebbe dire, per correrne una in primavera, iniziare la preparazione già a febbraio, al massimo. E ci sarebbero solo due-tre mesi per lavorare sulla velocità. Comprese le settimane di feste natalizie. E scongiurando la neve. Troppo poco per i miei obiettivi. Per cui non rimane, come ho già fatto due anni fa, che l'opzione di fermarsi per un anno sulle lunghe distanze. Iniziare con il breve e poi allungare poco alla volta. Potrei immaginare di suddividere i prossimi otto-dieci mesi in tre parti: lavorare prima sui 10000 m, poi allungare sulla mezza maratona per poi arrivare dopo l'estate ai mesi dedicati alla maratona. E correre però questa volta per un grande obiettivo. Sembra una cosa lontanissima, ma so già che le settimane passeranno più in fretta di quel sembrerà tra una ripetuta e l'altra. Ma sono pronto. Ed è così che già ho corso ieri sera, con questa idea in testa. 8 Km in 34' 11", otto chilometri che hanno dato il via alla nuova, lunga, preparazione.

Per il prossimo mese, intanto, ho già invece programmato qualche gara per godermi la preparazione fatta per Carpi e verificare anche come sono messo. Domenica sarò a Vignate per una 13 Km amatoriale-competiva per le strade e i sentieri della Martesana; il 17 novembre Maratonina di Crema, un anno dopo la prima-vera corsa del dopo-infortunio; 24 novembre Firenze Marathon, ma solo per ventuno chilometri, dove farò da pacer a Chiara nella prima parte di gara. Per il dopo, si accettano proposte...