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[M] Settimana 11 - 15 Km 4' 30"

Probabilmente quella di ieri è stata l'ultima corsa con Franco prima della maratona. A meno che le cose non cambino, non ci riusciremo più ad incrociare se non sotto il gonfiabile della partenza. Credevo che avremmo potuto provare a correre insieme, ma penso che le griglie di partenza ci separeranno. Per cui, a meno di repentini cambiamenti poco dopo il via, potremmo essere insieme ma a qualche decina di metri di distanza. Ma si sa, la strada della maratona è lunga e cosa può succedere non lo si può prevedere. Solo sperare. 

Rispetto alle ultime uscite insieme qualcosa è cambiato. Essendo seduta solo di 15 Km lenti, abbiamo potuto abbondantemente chiacchierare. Forse anche per quello il ritmo è stato praticamente sempre costante. Correre senza pensare di farlo. Le gambe girano da sole, per inerzia. Come se fosse la cosa più naturale del mondo. E lo è. Deve esserlo ormai. Ci siamo persi nei racconti degli inizi di Franco, negli anni '80. Quando il running ha avuto il suo primo  vero bum. Quando non c'erano africani a correre più veloci del vento. Quando per correre ci si trovava al bar con gli amici. E' bello ascoltare i racconti di momenti che non hai vissuto. Non è la prima volta che mi capita. Mi sono già perso nelle prime riviste di quegli anni, nei filmati sgranati che si trovano su youtube, nei racconti di chi organizzava le prime tapasciate. Erano anni diversi, forse anche uno spirito diverso. Non di certo i tempi. Le gambe che spingevano i personali degli allora ventenni, sono rimaste ancora le stesse di quelli che oggi sono là davanti. Magari con qualche anno in più, ma con anche tanti chilometri di allenamento. Le mie gambe invece hanno fatto ancora fatica. Le sento ancora adesso intorpidite, dopo 1h 07' 22". La facilità di corsa di martedì è stata forse anche frutto dei massaggi del giorno prima. E per fortuna stasera sarà l'ultimo vero allenamento di qualità. Ricordando i consigli di Fulvio: correre a sensazione senza l'assillo del cronometro.