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[M] Settimana 04 - 14 Km 3' 50" [A2]

In realtà la media sui 14 Km che avrei dovuto correre come medio-veloce parla chiaro: 4' 04". Non ci sono scuse. Non conta essere arrivati stanchi alla domenica sera. Non conta aver corso con 28°C all'ombra. Non conta avere fastidi vari tra anca e ginocchia. Conta solo il cronometro. Mi trovo in difficoltà certi giorni, mi sembra di stare bene in altri. Questa è la cosa che forse più di tutte mi sta sfiancando, non avere il controllo. Non sapere. Lavorare sempre e comunque come devo, al massimo, ma non trovare quei risultati che vorrei. E nonostante l'allenamento non sia andato come previsto, non ho nulla da rimproverami. Più di così non avrei potuto fare.

Ho dovuto allungare la seduta di due chilometri per potermi scaldare prima di partire a tutta. Quindi 16 Km totali, fino a Groppello. Dal pomeriggio un fastidiosissimo dolore all'anca sinistra, come un accavallamento di un nervo ma che non ha ancora voluto passare. Fortunatamente non mi ha dato problemi eccessivi durante la corsa. Anche quello passerà. Ero fiducioso arrivato all'alzaia. Mi sentivo in forze e voglioso di correre. Praticamente ho corso totalmente in ombra, prima, e al buio nel finale. Il problema del correre di sera è però che il caldo accumulato durante la giornata rimane. Ma preferisco così piuttosto che correre a digiuno e appena sveglio al mattino presto. Il primo chilometro di allungo mi ha dato fiducia. Gambe alte, passo aperto, buona postura. Ritmo appena appena alto di un secondo rispetto la tabella. Ho sorriso leggendo ilo schermo del cronometro. Cosa che non ho più fatto nei successivi step. Man mano che i chilometri sono aumentati il ritmo è diminuito, poco alla volta. Vero che risalendo la sponda del Naviglio si è in leggera salita, ma del tutto trascurabile. E, non considerando i due/tre strappetti in salita in concomitanza dei ponti, il ritmo è facilmente mantenibile ad andatura costante. Eppure due-tre secondi alla volta, il passo al chilometro è aumentato inesorabile. Insieme alla fatica. Ho sentito le gambe diventare pesanti. Ho sentito la corsa diventare meno naturale, un passo alla volta. Comunque dando sempre il massimo. Quello più di ogni altra cosa mi ha dato scompenso mentale, sapere di essere al massimo e non riuscire a mantenere lo standard stabilito. Che fosse il caldo o altro poco importa. Di una cosa sono però certo: se non perdo peso sarà dura. Questa mattina la bilancia segna 69,6 Kg [kgr], almeno tre chili e mezzo in più di zavorra. Chili che non sono poca cosa. Potranno anche aiutare in allenamento a potenziare gambe e testa, ma in gara non ci devono essere. Questo deve diventare l'obiettivo primario al momento. Tornare ad un peso accettabile, sostenibile, competitivo. Altrimenti i ritmi non torneranno così facilmente. La fase di ritorno è stata poi più complicata che quella di andata. Mi sono fermato a sciacquare faccia e gola al parchetto di Inzago, perdendo qualche secondo. Qualche altro l'ho lasciato ancora sulle salite dei ponti e al semaforo rosso di Bellinzago. Alla fine il cronometro ha segnato 1h 05' 45" totali, poco meno dei quindici chilometri all'ora. Oserei dire un disastro. Non ho facilità di corsa ed è quella che devo ricercare. Facilità, velocità, scioltezza. Fortunatamente siamo ancora all'inizio.