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[M] Settimana 03 - 10 Km 4' 30" + 10x200 m

Mi è sembrato di ritornare nel 1982, all'oratorio, quando ci si sfidava sul campetto al sole volendo essere Paolo Rossi o Dino Zoff. Ed in comune con loro avevamo solo la voglia di giocare ed il pallone tra i piedi. Oggi, mi sono infilato le mie scarpe, la mia canottiera, i miei pantaloncini, i miei occhiali, il mio cronometro e sono uscito a correre. In comune con loro avevo solo la voglia di correre, la voglia di tagliare il traguardo, la voglia di divertirmi, il sogno di arrivare per primo. Valeria Straneo, Emma Quaglia, Daniele Meucci. Ho corso con loro, con le immagini delle loro fatiche. Con il tricolore alzato e il sorriso di Valeria. Con la caparbietà e la grinta di Emma. Con l'orgoglio e la fatica di Daniele. E non a caso è stato un allenamento perfetto.

Da quando sono partito non avuto alcun dubbio di come sarebbe andata. Le gambe di legno come gli altri giorni. Sole ancora caldo, nonostante le 19:30 passate, come gli altri giorni. Stanchezza come gli altri giorni. Ma con le immagini dei mondiali di mosca ancora negli occhi. Correvo e pensavo a loro. Correvo e lo facevo con loro. Solo un po' più piano. Il mio mondiale deve ancora venire. Il sole al tramonto e le lunghe ombre che hanno coperto quasi completamente l'alzaia della martesana. Meno fatica degli altri giorni, qualche grado in meno. Sapevo che prima di fare il giro di boa la situazione sarebbe migliorata ancora. E così è stato. Mi sono imposto di mantere il passo il più vicino possibile ai 4' 30" come da programma per il primi dieci chilometri e non è stato difficile. Strano ultimamente. Le gambe hanno risposto bene, cercando di dar man forte alla voglia di correre. Pochissima gente per le strade, anche in paese. La fortuna dell'agosto italiano. Le ginocchia hanno cominciato a soffrire solo verso il ritorno. Ma ho cercato di controllare la postura, il ritmo. E' incredibile come la testa sapendo che non sarebbero stati solo dieci chilometri non abbia faticato come successo ultimamente. Quando sono ritornato al ponte di Bellinzago per il recupero di tre minuti prima di iniziare la serie di ripetute brevi, non avevo nemmeno il fiatone. Mi sono voltato e sono ritornato verso Inzago infilando una serie straordinaria di duecento metri sempre sotto i 40" (3' 20" al chilometro, nda), come da tabella. Non avevo dubbi che ce l'avrei fatta a portare a casa l'allenamento, ma non sapevo come avrei potuto reagire al caldo. E dopo vari tentativi, se il clima non si surriscalda ulteriormente, penso anche di aver trovato il mio orario di uscita settimanele, dopo le 19.30. Durante le ultime due sessioni, nel recupero, mi sono anche riuscito a godere il tramonto, con le alpi, la Grigna, il Resegone, il Monte Rosa in sottofondo, all'ombra del cielo purpureo delle nove di sera. Magie della corsa. Poi ultimi due chilometri per ritornare a casa, di defaticamento, nemmeno inseriti in tabella. Ma a cena in qualche modo ci sarei dovuto arrivare. 1h 21' 20" di allenamento e 17,8 Km. E sarei potuto andare avanti ancora... quasi fino a Mosca. Ma domani mattina mi aspettano altri venti chilometri di lento, che fanno 96 Km totali in questa settimana. Forse qualcosa di buono lo sto facendo.