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[M] Settimana 03 - 7 Km 4' 30" + 7 Km 4' 20"

A mali estremi, estremi rimedi. Sveglia alle sei e prova di corsa al mattino presto. Non tanto per i lenti o i lavori facili, ma per trovare una soluzione alle sessioni di ripetute. Impossibile riuscire a farle con le temperature oltre i 30°C. Così in vista dell'allenamento di domani ho provato ad alzarmi prima. Il termometro segna 23°C. Il sole è appena comparso, circondato da un cielo rosso vermiglio. Aria fresca. Silenzio e erba bagnata ancora dagli irrigatori notturni. I camion di muratori arrivano alla spicciolata nei cantieri mentre il mondo si sveglia.

Non sono abituato ad alzarmi così presto, anche se mi piacerebbe farlo più spesso in questo periodo afoso. Il giorno che si apre ha un altro sapore. Appena sono partito ho sentito due fitte ai tendini di entrambe le caviglie. Le salite degli ultimi giorni cominciano a farsi sentire. Ci ho messo più di un chilometro ad entrare in clima corsa. Ancora prima di arrivare sul Naviglio ho incrociato Simone, già di ritorno dal suo allenamento. E che passo. Una volta scaldato correre lungo l'alzaia è stato solo un piacere. Un venticello fresco che soffia dai campi, il cielo vermiglio davanti, silenzio e le anatre che nuotano nell'acqua calma e placida della Martesana. Nei primi chilometri ho dovuto rallentare il ritmo, ma già prima del giro di boa, appena prima di Cassano, le gambe sono diventate pesanti. La cilcabile era abbastanza popolata, soprattutto nella seconda parte, all'ombra degli alberi. Man mano che i chilometri sono passati, anche la temperatura è cresciuta, fin troppo in fretta. Non credevo. Quando il cielo si è dipinto tutto d'azzurro il calore ha cominciato subito a dare fastidio. Fortunatamente solo alle spalle. Ma i gradi sono cresciuti istantaneamente. Dovendo cambiare il ritmo a 4' 20" nella seconda parte di allenamento, mi sono accorto che alzando di più le gambe il dolore alle ginocchia che stava comparendo è diminuito. Potrebbe essere quindi dovuto ad una cattiva postura o al movimento differente delle gambe a ritmi più bassi. Il problema è stato riuscire a mantenere il ritmo fino alla fine. Non un problema di fiato, quanto di pesantezza. Come se avessi avuto dei pesi legati alle caviglie. Mi chiedo come poter riuscire a correre le ripetute se le cose non dovessero cambiare. Gli ultimi due chilometri sono stati un supplizio ed infatti il ritmo è calato vistosamente, non tanto perchè abbia volutamente rallentato, ma perchè le gambe non ne avevano proprio più. Correre a digiuno sicuramente è un buon allenamento in vista della maratona, ma anche il fisico credo si debba abituare. 14 Km in 1h 02' 25" non sono proprio il massimo. Ma probabilmente non basta cambiare l'orario di allenamento per ritrovare i ritmi. Diamo tempo al tempo.