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[M] Settimana 02 - 18 Km 4' 30"

Mi era mancata l'amata Martesana. Era da fine giugno che non correvo più lungo l'alzaia. Non mi ero accorto fosse passato così tanto tempo e quando ieri mi ci sono ritrovato è stato come un dejavù. Una sensazione strana. Bello vedere posti nuovi, godersi panorami inesplorati, correre sentieri tortuosi. Ma il supporto, la spinta dell'alzaia è stata una cosa inaspettata. Mi sono sentito sicuro, come se l'allenamento non potesse andare male sulle mie strade. Come se l'acqua del canale che scorreva veloce e abbondante al mio fianco fosse lì pronta ad assistermi, a controllare, ad accompagnarmi.

Sono partito tardi, dopo le sette di sera, per dare tempo alla giornata di mitigarsi. Per strada praticamente nessuno. Ero a casa solo da qualche ora dope le tanto agognate ferie passate tra mare e montagna. Ci pensavo giusto mentre correvo: ferie iniziate con la gara di Trappeto, ferie concluse con la gara di Resia. Il termometro segnava 32°C, ma la spinta del sole già verso il tramonto stava poco a poco diminuendo. Sono partito con fatica, gambe quasi bloccate dai chilometri già corsi tra venerdì e sabato. Tre giorni di fila con il caldo non sono proprio facili. Ma non appena i muscoli si sono scaldati le gambe sembravano star bene. Questa è la differenza tra correre in piano e correre in salita. Ancora prima di arrivare sull'alzaia ho visto e sentito qualcuno salutare in lontananza arrivandomi incontro in bici. Era Simone. Chissà a lui come sta andando la preparazione. Al primo controllo cronometrico, al secondo chilometro, il gps ha segnato 4' 08". Non male visto il clima, ma prontamente ho rallentato il passo. Visto che comunque le gambe sembravano non avere problemi ho cercato di restare qualche secondo sotto la media da tabella in vista del ritorno verso casa, dove ho immaginato avrei cominciato a fare più fatica, sia per il caldo, sia per la disabitudine ai chilometri ed a restare sulle gambe. Il vantaggio di correre in casa è stato anche quello di poter programmare i punti-acqua. Fondamentale in questo periodo. Inutile fare gli eroi che non si abbeverano e non si bagnano. Stupido. Meglio perdere qualche secondo. E suddividere anche i 18 Km previsti in tre/quattro tappe ha aiutato la testa. Il primo stop è stato appena dopo Inzago. Buon il ritmo per i primi cinque chilometri e nessun fastidio se non il sole caldo che batteva sulla schiena. Fortunatamente correre sul tardi ha anche il vantaggio, oltre a quello di non avere il sole sulla testa, di avere gran parte del percorso all'ombra degli alberi. Quello che invece non è cambiata è stata la calura. Niente aria, nemmeno un leggero venticello. Ma la sensazione di passare da una bolla d'aria più calda ad un'altra. Quasi soffocante in alcuni tratti di campagna. Il brutto della pianura. Il vantaggio di correre al mare e in montagna è proprio quella di avere sempre e comunque un po' di venticello. Arrivato a Cassano la leggera salita prima del giro di boa si è fatta sentire e un po' il passo è diminuito. Non sapevo se sarei riuscito ad arrivare fino alla fontanella prima del sentiero sterrato verso Canonica. Infatti il gps ha suonato il nono chilometro qualche centinaio di metri prima, ma ho preferito allungare fino al ristoro volante e rinfrescarmi che tornare subito indietro. E un po' di acqua fresca ci voleva. Il ritorno è stato invece molto più faticoso. Ogni tanto un po' di sole in viso, ma molto meno fastidioso che all'inizio. Le gambe più pesanti. La previsione del calo di ritmo si è avverata, ma il ritmo più alto nella prima parte ha pareggiato lo scompenso, finendo con un ritmo preciso a 4' 30", 1h 20' 55" totali. La cosa che non mi è piaciuta molto è stato il fastidio, non ancora passato, alle ginocchia. Sicuramente è la disabitudine ai chilometri, ma quello che un po' mi preoccupa è il ginocchio sinistro. Nei giorni scorsi non mi aveva più dato alcun segnale. Oggi invece ghiaccio e antinfiammatorio non sono bastati a farlo passare del tutto. Ma chiudere l'allenamento secondo tabella è stata una buona dose di fiducia. Non so invece come poter riuscire a correre correttamente le ripetute questa settimana. Mi dovrò inventare qualcosa.