Ripetute 10x200 44" rec. 3' [A2]
Riavvicinamento ai ritmi. Credo di non aver mai provato ripetute in luglio. O forse ci avevo provato ed avevo poi desistito. Non questa sera. Avevo proprio bisogno di sfogarmi dopo qualche giorno di troppo lavoro. Ci voleva una seduta che mi riducesse a brandelli e questa ce l'aveva quasi fatta. E' stato divertente, liberatorio. Ne avevo voglia. Tanta. Pensare a ottobre, sapere di lavorare per un obiettivo a cui tengo. Voglia di migliorare, di vedere i piccoli passi che si fanno di volta in volta. Il gusto della corsa, come in qualsiasi altro sport. Peccato che poi i sogni vengano sempre interrotti dal risveglio.
Risveglio che questa volta è solo una piccola pausa dopo la corsa. Ma la fitta al ginocchio e il relativo dolore non sono stati per niente un buon risveglio. Anzi, il modo peggiore per chiudere un allenamento che tutto sommato mi aveva lasciato distrutto, ma con il sorriso. Come al solito (non imparo mai) partito troppo allegramente. Guardando il programma ho subito pensato che non avrei fatto troppa fatica. Che errore. Avevo considerato che due chilometri suddivisi in dieci ripetute e con un recupero lungo di tre minuti fossero una passeggiata, ma già a metà delle serie ero cotto. Solito riscaldamento per arrivare al campo sportivo e poi ho cominciato i tratti a 3' 39". In realtà un po' più veloci, ma essendo così brevi non mi sono trattenuto troppo. Ma l'errore più grosso è stato quello di voler recuperare inizialmente ad un ritmo troppo alto. Ho lasciato che fossero le gambe e la voglia a comandare, e poco alla volta il sorriso si è trasformato prima in sudore e poi in affanno. Tutto sommato comunque le ripetute sono state fatte tutte secondo programma. Peccato non aver ben calcolato che alla fine la distanza complessiva sarebbe stata di più di 10 Km. Va aggiunto a tutto il caldo. Afoso. I tratti con il sole in faccia, prima di cadere nell'ombra degli alberi, anche se di solo qualche decina di metri, sono stati pesanti. Non c'era un filo d'aria. Al quinto step sognavo di potermi bagnare la testa sotto una fontanella fredda. Usando le Saucony Mirage A2 avevo paura che il ginocchio ne potesse risentire e inveve durante tutto l'allenamento non ho avuto alcun problema. Segno forse che ormai gambe e piedi hanno l'abitudine di correre con scarpe più reattive che rigide. Ma quando dopo i 43' 31" di corsa, prima di ritornare verso casa, mi sono fermato a salutare gli amici di roller è arrivata la brutta sorpresa. Un dolore opprimente che mi ha preso tutto il ginocchio a partire dall'esterno sinistro, come nei giorni scorsi. Strano però non avere avuto avvisaglie durante l'allenamento. Mi sono dovuto fermare per una decina di minuti e aspettare che la gamba prendesse un po' di autonomia per poi ritornare a casa camminando. Professor Massini e fisioterapista li ho allertati subito non appena ritornato a casa. Speriamo tutto ritorni tranquillo prima delle vere sedute di settimana prossima. Carpi è già qui.