Quater pass tra el casin el caf (Villanova)
Sabato sera ero convinto che non avrei corso. Dopo le ripetute del mattino, poco alla volta i muscoli lombari mi si sono contratti bloccandomi completamente. Alla sera non riuscivo a camminare. E' un problema che ho notato mi succede spesso quando faccio sedute che richiedono uno sforzo lungo e pesante. Quando sono andato a dormire ho confidato nel riposo e nella sacra pomata del fisioterapista. Ha funzionato. Quando mi sono alzato ieri mattina i dolori erano scomparsi, i muscoli rilassati, la schiena sbloccata. Solo qualche indolenzimento.
Ho pensato fosse la maledizione dell'iscrizione che dall'anno scorso mi assale ogni qual volta mi iscriva a qualche corsa. Sabato ho proceduto con l'iscrizione alla Bavisela e poco dopo sono cominciati i problemi. Alla partenza domenica mi sarei dovuto poi incontrare con Mauro e Iacopo e mi sarebbe dispiaciuto dover abdicare. E infatti siamo poi partiti insieme. Ho notato che ultimamente alle tapasciate il numero dei partecipanti del gruppo è diminuito clamorosamente di numero, sempre meno. Strano, perchè con l'arrivo della primavera solitamente la partecipazione aumenta a dismisura. Il tempo certo non sta dando una mano. Anche se poi ieri mattina la temperatura e il clima erano l'ideale per correre: cielo coperto, niente vento, 13°C. Il problema grosso è stato correre nei campi. I primi dieci chilometri li ho fatti in coppia chiacchierando con Mauro. Sono passati in un batter d'occhio, sfiorando Passirano, Carnate e Ronco Briantino. Pozzanghere e fango sono stati l'avversario più duro. Avrei dovuto mantenere un ritmo sui 4' 15", ma l'impresa grossa era anche solo riuscire a rimanere in piedi, con le scarpe che scivolavano continuamente ad ogni passo. Abbiamo recuperato sui tratti di asfalto, salendo e scendendo tra le leggere colline di inizio Brianza. Poi siamo stati raggiunti da Alberto e siamo arrivati in tre fino all'arrivo. E' stato piacevole per una volta non correre da solo. Soprattutto per la testa. Le gambe erano parecchio appesantite dall'allenamento di sabato e non pensare alla fatica distratto dalle chiacchiere è stata manna caduta dal cielo. La zona non la conosco molto bene e mi sono orientato solamente nel tratto di Sulbiate. Tratto in cui siamo riusciti ad aumentare un po' di più il passo anche aiutati dalla discesa. Ma quando ci siamo ritrovati davanti all'ennesimo sentiero fangoso a tre chilometri dall'arrivo le gambe ne hanno risentito in maniera irrimediabile. 21,5 Km davvero duri e l'1h 35' 58" ne è la testimonianza. Spero che i risultati si vedano già la prossima settimana, anche se in realtà neanche io so cosa aspettarmi.