Scarico
Scarico. Riassume le due facce di uno stesso allenamento. Dipende da come si interpreta la parola. Doveva essere uno scarico dopo le uscite di martedì e soprattutto mercoledì. Quindi passo tranquillo, solo per sciogliere. Sono andato a sensazione. Un po' sbagliate. E infatti già al giro di boa, lo scarico sono diventato io, o meglio le gambe, che non ne avevano più. Mi sono fidato dell'istinto che però mi ha fatto andare un po' troppo forte, spinto dalla voglia di migliorare, di fare bene, di trovare nuovi ritmi. Quelli dello scorso anno.
Anche negli allenamenti tranquilli è sempre bene provare l'aumento del ritmo verso la fine della seduta, in modo da non bruciarsi tutto immediatamente e abituare le gambe a farlo quando non si è più freschi, come in gara. Alla fine ho fatto tutto il contrario. Le sensazioni sono state subito abbastanza buone, il sole e i caldo invogliano a correre e non controllando mai gli intermedi sul gps mi sono ritorvato ad aumentare il passo di chilometro in chilometro ad una media di 4' 05". Forse un po' troppo per un lento. Così al giro di boa dei 12 Km ho tirato i remi in barca e son ritornato verso Gessate con un ritmo un po' più abbordabile, 50' 47" totali. Ho sentito soprattutto i quadricipiti stanchi, appesantiti. Anche senza le ripetute, l'allenamento di mercoledì unito ai postumi della maratona hanno fatto lavorare i muscoli. Certo, provare sensazioni contrapposte da un giorno all'altro non è proprio confortante, ma ne prendo atto. Quello che mi interessa al momento è recuperare in vista dei diecimila di domenica.