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[M] Settimana 10 - 16 Km 4' 05"

E' bastato spostarsi un po' più su per scoprire la differenza tra collina e collina. Lasciandoci alle spalle Pienza il paesaggio è cambiato poco a poco, trasformando le dolci verdi forme dei colli di Montepulciano in sali-scendi sempre più ispidi, ripidi, frequenti. Le strade che cavalcano le creste, slalomando tra piccoli boschetti sempre più fitti, paeselli che si addensano sulle cime, salite impegnative e discese dai ritmi impossibili. Percorsi che allenano le gambe in maniera totalmente differente, paesaggi che ti richiamano a gran voce. Non c'è altra scelta che mettersi a correre.

Il pericolo poi è quello di non sapere che direzione prendere. Ho ascoltato i suggerimenti dati da chi le strade le conosce mi sono inoltrato nella campagna. Avrei dovuto correre 16 km a ritmo maratona, 4' 05". In realtà è stato praticamente impossibile mantenere un ritmo costante, ma la velocità, soprattutto nel primo tratto, è stata buona. Non ho fatto però i conti con tutta la pioggia caduta nei giorni precedenti. Lasciato l'asfalto dopo il primo chilometro di sterrato ghiaioso e regolare, il sentiero è diventato pieno di buche e pozzanghere. Lunghe buche scavate dalle ruote dei trattori, terriccio molle e viscido. Una fatica immane, soprattutto per i quadricipiti. Ho passato campi, pivvoli villette, qualche fattoria. Piccoli greggi di capre a fare da spettatori. Ma quando la strada è diventata ancora più brulla ho deciso per il dietro-front. Mi è sembrato d'essere su un percorso d'allenamento per la strongman, ancor più quando scivolando sul bordo di una grossa pozzanghera ci sono caduto dentro come nelle piscine piene di fango del Nurburgring. E come niente ho continuato l'allenamento con l'acqua colante dalla maglia e la terra che mi è poi seccata addosso. Risalendo verso la partenza i ritmi sono leggermente calati, ma neanche di tanto. O per lo meno non come durante la salita verso San Gimignano, dove ho incrociato Chiara di ritorno dalla sua sgambata. Quasi tre chilometri non-stop fino ad arrivare alle mura. Ho avuto un po' paura per le gambe ed ho rallentato leggermente non volendo appesantirle proprio nella settimana di vigilia della maratona. Ma una volta in discesa è stato difficile riuscire a tenere il ritmo dettato dalla pendenza. I muscoli hanno avuto la loro dose di allungamento e di rilassamento, assaporando la velocità. Alla fine sono stati solo 14,5 Km in 1h 06' 27", ma sufficienti per il lavoro che avrei dovuto fare. Ora rimangono solo ventiquattro chilometri per arrivare alla linea di partenza.