Soffici foglie gialle
Un tappeto di foglie gialle. Passi soffici sotto il sole. E' l'autunno primaverile che ci accompagna verso l'inverno. Correre di giorno ancora in maglietta e pantaloncini sono piccole chicche che a volte novembre regala. Prima di ricadere nella pioggia e nell'umidità tipica della pianura padana. Non ci è stato possibile rinunciare ad un'uscita mattiniera, ieri. Troppo forte il richiamo della scarpe da running che sembravano scalpitare alla vista del cielo azzurro e dei raggi del sole.
Ho accompagnato Chiara nei chilometri di riscaldamento e poi ho ripreso il mio ritmo sull'alzaia del Naviglio. Ma ho fatto fatica. Da subito. Tanta fatica. Gambe pesanti come macigni, indolenzimento ai quadricipiti di entrambe le gambe. Vuol dire che sto caricando e che il lavoro di recupero sta andando bene. Dopo il medio-lungo di martedì e le ripetute di mercoledì i 14 Km di ieri sono stati davvere una fatica. Ma me li sono goduti senza fare caso al tempo. Nel piccolo tratto di sterrato di Inzago e nel lungo rettilineo successivo sembrava che qualcuno avesse disteso un tappeto giallo di foglie. Morbidi passi vellutati, quasi per aiutare i muscoli affaticati a respirare un po'. Colori strani, odori delicati, con l'acqua calma della Martesana a scorrere affianco. Ma non sono bastate queste distrazioni a cambiare la fatica del passo e del ritmo. Dal sesto chilometro anche il polpaccoi ha voluto dire la sua, mentre la fronte si è costellata di gocce di sudore. Ho volutamente assecondato fisico e fiato per non farmi male e poi in vista di domenica, quando allungherò nuovamente ancora fino a diciotto chilometri. Il tempo di allenamento non è stato certo dei migliori, 59' 33", ma non sempre è possibile fare meglio. Oggi già piove da parecchie ore, domani sarà una lunga e fangosa corsa in quel di Carugate.