Ci vuole solo pazienza
La testa va ancora più veloce delle gambe. In quest ultimi giorni continuo a pensare alle prossime settimane, ai prossimi mesi. A cosa sarà. Se riuscirò a prepararmi bene per quella o quell'altra corsa. Se forse è meglio rimandare di qualche settimana o se forse vale la pena di provarci subito. Come sempre la soluzione a tutti i mali mi è arrivata correndo questa sera: non avere fretta. Nemmeno nelle decisioni. Tutto è possibile, tutto è fattibile. Ma prima devo capire come realmente sto, come sta reagendo il corpo, cosa posso chiedere alle gambe. Poi rimane da valutare tutto il resto. Per cui per ora nessun programma. Quello che c'è già valuterò giorno dopo giorno se è fattibile o meno, quello che sarà verrà da sé. Con anche la possibilità di usare l'autunno per prepararsi al meglio per la primavera. L'unico rammarico è quello di non sapere, ora, come e quanto sarò pronto agli appuntamenti a cui tenevo parecchio, primo tra tutti la Fisherman's Friend Strongman Run Italiana di fine mese.
Intanto oggi ho provato i 12 Km, due in più di domenica. E se due giorni fa ero stanco morto alla fine dell'allenamento, oggi non ero da meno. In questo periodo sto provando a ricominciare utilizzando i booster ai polpacci. Mi sembra di avere qualche beneficio, soprattutto in corsa. Sarebbe da valutare quanto in realtà è la mente e quanto sono incisivi invece i gambali, ma l'importante è riuscire a correre senza avere problemi. Sembra che gli utlimi giorni freddi con oggi siano passati, quando sono usciti faceva fin troppo caldo ed era anche uscito il sole. Appena partito ho sentito un po' di fastidio ad entrambe i polpacci, anzi appena sotto all'altezza del soleo/tendine. Poi come sempre la gamba destra è andata subito a posto, mentre la sinistra ci ha impiegato un po' di più. Nei primi due chilometri ho fatto un po' di fatica a prendere il ritmo. E forse anche quello ha inciso un po' nel fastidio globale. Poi sul Naviglio le gambe hanno cominciato a girare meglio, in alcuni tratti anche sotto i 4' al chilometro. Ma ho fatto tanta fatica, sempre. Mi sono accorto di non avere una corsa sciolta, libera, un po' trattenuto e ancora preoccupato ad ascoltare le gambe, un po' per la forma completamente lontana. Ho cercato di non esagerare e dopo il giro di boa in 23' 48" le gambe hanno fatto sentire il loro ritardo di condizione. Davvero tanta, tanta fatica. Il ritmo è salito poco sopra i 4', chiudendo in 48' 41". Ho dovuto e provato a recuperare più che ho potuto, ma nei due chilometri finali la stanchezza era veramente tanta. Ok, sono solo alla seconda uscita dopo un mese di stop, ma la voglia di ripartire da dove ero arrivato è tanta. Ci vuole solo pazienza.