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Marcia classica caluschese (Calusco)

Di classico la corsa di questa mattina non ha avuto molto dato che anche questa settimana tutti percorsi sono stati cambiatoi causa inagibilità. Fortunatamente rispetto alla scorsa settimana per lo meno le distanze sono state rispettate e ci è stato possibile comunque effettuare i 30 Km che avevamo in programma da tabella. Giornata perfetta per correre, forse un po' troppo umida, gradi almeno 7°C sopra lo zero. Buona parte del gruppo che voleva fare i 27 Km previsti oggi era già partito alle 7.30 e quando io e Icopo arriviamo non c'è moltissima gente. Mio Zio è già pronto e nel giro di una decina di minuti si parte subito. Non c'è Filippo a sorpresa, indaffarato e giustificato in ben altri affari. Senza lui che mi tiri parto tranquillo con gli altri e per i primi tre chilometri rimaniamo tutti insieme in un gruppetto di cinque. Se ripenso agli anni indietro quanta gente che manca ultimamente: Massimo, Fabio, Pietro, Walter... compagni di chiacchere, di corsa, di sfide, di allenamento.

Quando una coppia ci sfila sulla destra con un altro passo li lascio andare e dopo qualche minuto mi stacco dagli altri per andarli a prendere. Il riscaldamento è finito. Parte la mia corsa in solitario. Anzi, penso che magari potrei farla con loro. Sfortunatamente al primo bivio svoltano dalla parte opposta alla mia. Il percorso prevede, diversamente dagli altri anni, un giro da 17 Km (in realtà sedici) e poi un circuito da 5 Km (in realtà qualcosa in meno). Non si scende nel boschetto per risalire dalla via crucis in zona Paderno, non si scende a Imbersago al Barcone di Leonardo per seguire la sponda dell'Adda e poi svoltare per la pesantissima salita al Monte Canto. Niente di tutto questo. E infatti la bellezza della corsa ne risente parecchio. Decido di dividere i due giri da cinque chilometri con quello più lungo da diciassette. Incontro quasi subito qualcuno del gruppo che era partito prima, Ivana, Arianna, Renzo e altri. Saluto, li passo e proseguo per il mio giro. I cinque chiloemtri sono tutti tra le vie del paese e un piccolo tratto di campagna posizionato proprio alla fine della via crucis. A parte un tratto poco scorrevole per l'alta presenza di fango, il resto è tutto asfalto in falsopiano. Non so a quanto vado, ma sento di avere un buon passo. Faccio il primo giro e arrivato a metà del secondo svolto per il circuito dei diciassette. Si scende verso Imbersago su sentieri già fatti, ma invece di svoltare a sinistra verso l'Adda ci fanno subito salire per almeno un chilometro. Un po' di aslfalto, una mulattiera, un tornante e le salite di giornata sono praticamente finite. Pesanti, ma nulla in confronto a quello che sarebbero dovute essere. Ritorno presto in paese dopo aver preso l'unico gel di giornata. Ritrovo ancora qualcuno del gruppo sull'anello più corto e poi vado a concludere il percorso del Gruppo in 1h 51' e qualche secondo. Iacopo è ancora per strada e avendo capito che i chilometri sono un po' più scarsi (25) di quelli dichiarati riparto subito per un ultimo giro da cinque. Questa volta vado un po' più rilassato, visto che nelle gambe c'è già la campestre di ieri e i muscoli cominciano a dare qualche segnale di disaccordo. Sul percorso nonostante non siano ancora le dieci di mattina, non c'è quasi più nessuno. SUpero i pochi rimasti e ritorno in 2h 15' 34". Le gambe sembrano quasi più riposate, ma dai vestiti sembro più reeuce da una guerriglia che da una corsa. Praricamente tutta la parte dietro è diventata marrone. Nonostante tutto però mi sento bene. Settimana prossima ci sono due appuntamenti importanti: sabato, la penultima tappa del Campionato Brianzolo di Corsa Campestre a Giussano (il recupero) e domenica la classica e immancabile Maratonina di Treviglio. Sto pensando di ridurre il carico in settimana per non appesantirmi e usare le gare come allenamento. Credo che comunque non possa farmi altro che bene rallentare un attimo per qualche giorno. Vedrò domani, la settimana è ancora lunga.