Al tramonto
Il tramonto d'inverno in Martesana lo preferisco rispetto all'estate. Quando le giornate sono limpide e serene come quelle di oggi è uno spettacolo osservare il colore blu scuro del cielo trasformarsi in verde, giallo, arancio, rosso e poi viola in uno spazio breve al limite della linea dell'orizzonte. E lo sfondo di alberi e case in un unico fondale nero scuro come in una cartolina. Non c'è da nessun'altra parte una vista del genere e correre al fianco del Naviglio che specchia tutto nella sua acqua liscia e densa mi fa star bene. Sono i colori di questo inverno strano, del silenzio della campagna, del freddo pungente sulla testa senza cappello, dell'aria fresca che trafigge la gola.
Volevo uscire questa mattina ma poi ho rimandato tutto al pomeriggio. E per fortuna aggiungerei. Appena alzato la nebbia avvolgeva qualsiasi cosa, la temperatura attorno agli zero gradi. Poi col passare del tempo nel pomeriggio l'unidità ha lasciato spazio al sole e alla voglia di correre. Mi sono anche accorto che l'abitudine di uscire al pomeriggio o alla sera mi fa rendere di più in questi orari rispetto al mattino. Forse anche perchè al mattino evito di fare colazione e corro a stomaco vuoto, mentre alla sera il pranzo ha già fatto il suo dovere. Ma oggi le gambe giravano a mille, ho cercato di trattenermi un po' per non arrivare troppo stanco alla corsa di dopodomani sul Brembo. Sono ancora andato verso Gorgonzola, dove sono meno influenzato dai chilometri segnati. Una sgambata veloce. Ma poi quando vedo davanti a me qualcuno anche nelle giornate come oggi la voglia di andare a prenderlo c'è. E quando dopo uno ce n'è un altro e poi un altro ancora, l'usicta tranquilla diventa un po' più faticosa. Però sono stato abbastanza costante: giro di boa a 23', tempo finale in 46' 33".