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Teremotata (Terno d'Isola)

Non era partita nel migliore dei modi la mattinata, complce il cambio d'orario. Fatti i calcoli e sperando di non sbagliare quando alle 5 la sveglia è suonata mi sono scaraventato giù dal letto verificando velocemente l'orario. Ormai i tempi della preparazioneprima di uscire di casa sono oliati e poco prima delle 6 ero già pronto ad uscire per arrivare a Terno d'Isola e partire col gruppo alle 7.15. Oggi partenza anticipata per la lunghezza dei percorsi di 32 Km e 50 Km. Peccato che l'orario della sveglia non si sia aggiornato automaticamente e scappandomi l'occhio sull'orologio della cucina mi sono accorto di essere con un'ora di anticipo e un'ora di sonno in meno. Fuori era ancora notte ed anche abbastanza fredda.

Io e Vito

Ma ormai non c'è stato più nulla di rimediabile. Sono stato uno dei primi ad arrivare alla partenza, cosa che ha anche avuto dei benefici non indifferenti, come parcheggio praticamente attaccato al ritrovo e nessuna coda ai bagni. Maestosa l'organizzazione per una corsa amatoriale, ma grandissima la partecipazione. Per me è stata la prima volta. Gli altri anni avevo sempre optato per la corsa di Vignate, più idonea alle tabelle di preparazione alla maratona e soprattutto attaccata a casa. Pensavo di correre da solo per tutta la distanza e in vece con mia somma sorpresa al via ho incontrato Vito che non vedevo da più di un mese. Al via partiamo a ritmo abbastanza sostenuto senza sapere bene cosa ci aspetti. Il sole che mi aspettavo già alto e un po' caldo visto il cambio dell'ora ha fatto quasi fatica ad affacciarsi. Ma maglia termica e maglia leggere del Gazzetta Runners Club sono stati un ottimo abbigliamento, sia climatico che cromatico. I primi quattro chilometri in campagna ci sono serviti per scaldarci prima di arrivare subito alla prima delle innumerevoli salite che ci stavano aspettando. I due percorsi più lunghi si sono snodati completamente attorno al Monte Canto, prima su un versante e poi su quello opposto. Ho riconosciuto subito alcune strade per averle percorse nella corsa di Chignolo di fine gennaio, ma al contrario. I primi tornanti si sono sviluppati tutti su asfalto per altri quattro chilometri, fino ad arrivare a Fontanella. Anche oggi purtroppo la vista dal belvedere non è stata delle migliori a causa della foschia. Poi è cominciato il lungo peregrinare tra i boschi del Monte Canto tra sentieri stretti e scivolosi, disseminati, tra le altre cose, da innumerevoli ricci di castagna vuoti. Soprattutto i tratti in discesa non sono stati i più agevoli, pieni di insidie e completamente scivolosi, soprattutto non avendo scarpe da skyrun. Tra sali-scendi siamo arrivati a sfiorare la zona industriale di Pontida per poi reimmetterci nuovamente all'interno del bosco. Non so dire esattamente quale giro abbiamo compiuto, ma siamo sempre rimasti avvolti tra gli alberi variando tra sentieri stretti impervi, strade sassose e fangose, mulattiere per carri e trattori, salite e discese su ciottoli e cemento. Se le strade naturali hanno dato problemi per la stabilità, le parti invece cementate sono state un disastro per caviglie e piedi, totalmente esposte ad forte stress soprattutto nelle parti di discesa ripida. Lungo il percorso dei trentadue non tantissima gente, ma un buon numero, soprattutto di uomini, ma appena siamo ritornati a Fontanella e ci siamo ricongiunti con il percorso dei ventiquattro, il numero di runners superati e incrociati è aumentato a dismisura. Veramente impressionante la partecipazione a questa corsa. Io non ho avuto particolari problemi se non in alcuni tratti di salita talmente ripidi da non poter correre e fino intorno al venticinquesimo chilometro le gambe hanno girato anche abbastanza bene, tra un recupero e un tratto più veloce. Non ho potuto seguire le indicazioni della tabella per cause di forza maggiore: praticamente gli unici tratti pianeggianti erano all'inizio e alla fine della gara. Con Vito abbiamo fatto un po' ad elastico, ricongiungendoci nei punti di recupero tra salita e discese. Ho allungato definitivamente solo nella parte di discesa di Fontanella che ci ha riportato poi verso l'arrivo. Non so a che ritmo ho percorso gli ultimi cinque chilometri in piano dato che di cartelli con i chilometri non ce n'erano quasi, ma mi sembra di aver avuto un buon passo, nonostante i muscoli, con piccoli crampi, e soprattutto ginocchia e anche cominciassero a farsi sentire. L'ultima parte è stata complicata soprattutto per superare la moltitudine di gente che camminava e che proveniva dai percorsi più brevi, uno slalom quasi costante. All'arrivo quando ho fermato il cronometro il tempo di 2h 42' 17" ha rispecchiato più o meno le mie aspettative. A chi piacciono i percorsi naturalistici, con salite impegnative, immersi totalmente nella natura la teremotata è sicuramente una corsa da non perdere. Sarebbe interessante provarlaseriamente sul percorso dei cinquanta.