Strasuisio (Suisio)
Si ritorna a correre sull'Adda, posti che si amano o si odiano. Boschetti, saliscendi, la riva del fiume, silenzio e tanta tanta fatica. Temperature rigide, ma ancora tanti scalpitano in calzoncini e maglietta. Quando partiamo da casa la temperatura è un po' più alta rispetto a settimana scorsa, intorno ai 9°C. Al ritrovo siamo quasi tra i primi e aspettoche arrivino Simone e Davide, il "Gladiatore", con cui ho appuntamento prima della partenza. L'aria è frizzante il sole fatica a fare capolino tra le case. Mi tolgo tuta e giubbotto solo pochi minuti prima dela partenza per non prendere troppo freddo. Facci appena in tempo a salutare Davide e poi sono già per strada a rincorrere Filippo, con la sua solita partenza a razzo. Qualche via per il paese e poi passiamo per la lunga discesa che porta fino alla riva dell'Adda.
Unica pecca della corsa di Suisio è la mancanza totale dei cartelli del chilometraggio, che per chi come me non ha un gps diventa un problema. Sento però suonare quello di Filippo ogni chilometro, anche se non ho mai controllato il tempo per tutta la corsa. Ho solo mantenuto il passo seguendolo fino a quando le gambe non mi si sono appesantite di colpo. Il passaggio lungo gli strettissimi sentieri sulla sponda sinistra sono stati come al solito belli e allo stesso tempo faticosi, sia per i saliscendi che per l'alto numero di persone che abbiamo dovuto superare. Ma Filippo è un apripista formidabile e mi sono solo limitato ad imbucarmi nei varchi aperti da lui. Abbiamo tenuto un buon passo, credo sempre intorno ai 4' al chilometro nonostante il terreno e le difficoltà date dal percorso. Ormai non faccio più caso alle lamentele di chi cammina e non si degna mai una volta di farsi in disparte per lasciare passare gli altri. Poco prima di Capriate ci siamo inerpicati lungo la sponda alta che sale verso il paese lasciando la riva per poi ridiscendere all'isolotto di Trezzo e compiere il solito giro di un chilometro. Probabilmente le ripide scale a ciottoli che poi portano verso il centro di Capriate mi hanno segnato le gambe. Ho retto il passo di Filippo fin quasi a Bottanuco, ma quando ho cominciato a sentire piccoli crampi al quadricipite destro ho leggermente diminuito il passo. C'è anche da dire che oggi praticamente non mi sono neanche quasi mai fermato ai ristori, se non per prendere un bicchiere d'acqua al volo e fare un piccolo sorso, per cui perdita di tempo quasi uguale a zero. Ho sempre tenuto sotto controllo a vista Filippo che prendeva poco a poco più margine fino all'ultima curva dell'arrivo. Ho provato ad aumentare un po' nel finale, ma le gambe proprio non ne avevano dopo i quasi 22 Km totali. Ma nonostante tutto ho migliorato prestaizione dello scorso anno e personale sulla distanza di quindici minuti, fermando il cronometro a 1h 36' 24", che dato il percorso reputo un tempo degno di nota.