Marcia del donatore (Brembate)
Meno freddo degli altri anni, ma sempre la prima vera corsa d'autunno. Quando sono uscito di casa poco prima delle sette e mezza il termometro segnava 4,5°C, saliti di pochi gradi fino a quando il sole non si è affacciato sopra a casa e piante. Siamo partiti subito forte, Filippo davanti a tutti ed io e Alberto poco dietro. L'abbiamo controllato a vista uscendo da Brembata e andando verso Crespi, per poi raggiungerlo non appena ci siamo inoltratri nel boscheto che porta alla riva dell'Adda. Ma come ogni anno il passaggio nei sentieri stracolmi di gente, tra chi passeggia e chi corricchia, ci ha fatto perdere una centinaio di metri dalla nostra lepre che non abbiamo più risanato. Un ritmo subito sotto i 4' al chilometro, con l'aria fredda che dalla gola passava subito ai polmoni. Ho fatto fatica soprattutto per i trentacinque chilometri di venerdì che ho sentito da subito nelle gambe.
Ad ogni passo, ad ogni spinta ho sentito forzare il bicipide femorale, ma nonostante tutto fino al decimo chilometro non abbiamo praticamente mai rallentato. Filippo ha preso un po' di distacco anche sfruttando i nostri ristori ai quali lui invece non ha perso secondi preziosi. Non abbiamo nemmeno però quasi mai fermato la nostra lingua chiaccherando per quasi tutti i 20 Km totali. Al giro di boa in corrispondenza di Canonica, dove l'altro giorno ero ritornato poi verso casa, abbiamo leggermente diminuito l'andatura, ma non di molto. Non abbiamo più forzato, fino ad arrivare alla salita di Crespi, dove ormai da due anni non si risale più dal paese dal salitone asfaltato, ma dalla parte opposta tra piccoli sentieri e scalinate. Il sole delle nove ha scaldato un po' di più l'abiente ma non ha mai dato fastidio. Ritrovata la pianura abbiamo allungato ancora un pochino fino ad arrivare nuovamente a Brembate. Non abbiamo più visto Filippo arrivato con tre minuti di vantaggio sui nostri 1h 26' 37", oltretutto mio nuovo personale sulla distanza. Non credevo che avrei sentito così tanto il lungo di venerdì nelle gambe, ma è anche vero che il passo veloce è destinato ad arrivare più avanti e non ora, anche se avrei potuto spingere di più. Ma rispetto solo ad un mese fa è tutta un'altra storia.